Placenta bassa e rischi di aborto spontaneo

DOMANDA

Sono alla 10 settimana + 6 giorni di gestazione ed esattamente alla 10 + 1 sono andata al pronto soccorso per perdite rosse, già convinta di avere perso il mio bambino così come avvenuto a luglio dell'anno scorso. Mi è stato detto che ho la placenta bassa e di assumere una terapia a base di progesterone due volte al giorno fino alla fine del terzo mese e di seguire assoluto riposo. Il farmaco già lo prendevo una volta al giorno perché alla 8+1 mi è stato detto di avere una piccola area di distacco deciduo ovulare. Devo davvero stare a riposo assoluto: cioè stare a letto alzandomi solo per andare in bagno?

RISPOSTA DELL'ESPERTO

Risponde: Emilio Arisi, Ginecologo

Piccoli distacchi sono molto comuni nel primo trimestre di gravidanza e portano a modeste perdite di sangue. Il riposo è consigliato, anche perché (probabilmente) il meccanismo di cicatrizzazione ne viene facilitato. In questo periodo comunque la placenta è ancora in formazione e vi è una placentazione diffusa, che diventa più definita dalla 12° settimana. L'uso del progesterone in questi casi è di una certa utilità, perché da un lato supporta il corpo luteo gravidico nella sua normale produzione di progesterone endogeno, e dall'altra aiuta il muscolo uterino a rilassarsi. Resta inteso che il fenomeno dell'aborto spontaneo è comunque abbastanza frequente: circa il 15-20% delle gravidanze che raggiungono la vitalità, e la probabilità cresce se c'è già stato un precedente aborto spontaneo. Ma va anche aggiunto che solo circa il 30% delle gravidanze raggiunge la vitalità e che almeno il 50% delle gravidanze si interrompe ancora prima del ritardo mestruale. Causa di tutto ciò è più spesso qualche alterazione genetica, oppure meccanismi immunologici. È comunque psicologicamente logico che, se una donna ha già sperimentato un precedente aborto spontaneo ne tema una ripetizione. Purtroppo i dati della letteratura non sono univoci nel valutare la reale validità terapeutica del riposo a letto, così come quella di eventuali terapie di supporto, incluso l'uso del progesterone.

Emilio Arisi
Ginecologo
Dal 1993 al 2010 è stato Direttore della U.O. di Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale Regionale “S. Chiara” di Trento dove, dall’inizio del 2002 è stato coordinatore del Dipartimento Materno-Infantile della Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari della Provincia di Trento. Attualmente esercita la sua attività ambulatoriale come libero-professionista a Carpi (Modena) e Trento. Laureatosi in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli studi di Parma, si è specializzato in Ostetricia e Ginecologia nella stessa Università. Tra il 1969 ed il 1993 ha lavorato in vari ospedali (Carpi MO, Correggio RE, Policlinico Universitario di Modena, Suzzara MN, Guastalla RE). Ha effettuato migliaia di interventi chirurgici, in ambito sia ostetrico sia ginecologico. Negli ultimi anni ha posto principalmente la propria attenzione sulla chirurgia oncologica-ginecologica. Ha al suo attivo circa 500 pubblicazioni, dedicate soprattutto ai problemi della contraccezione, dell’aborto volontario e della oncologia ginecologica, ma anche della gravidanza e della menopausa, inclusi articoli su riviste nazionali e internazionali, relazioni a congressi nazionali e internazionali, e alcuni volumi. È stato Direttore Scientifico della edizione italiana della rivista specialistica “Current Obstetrics & Gynecology” dal 1992 al dicembre 2006. Per molti anni è stato Presidente nazionale dell’UICEMP (www.uicemp.org), una associazione di consultori privati (CEMP), che è federata alla IPPF (International Planned Parenthood Federation) (www.ippf.org), la più grande organizzazione non governativa mondiale dedicata ai problemi della salute riproduttiva. Per molti anni è stato nel Consiglio mondiale e in quello europeo della IPPF. È membro del Consiglio nazionale dell’AOGOI (Associazione Ginecologi Ospedalieri Italiani), di cui è segretario regionale per il Trentino-Alto Adige. È stato per il triennio 2005-2007 consigliere nel Direttivo nazionale della SIGO (Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia) ed è stato eletto tesoriere della SIGO per il triennio 2008-2010. È Presidente della SMIC (Società Medica Italiana per la Contraccezione), che è stata fondata nel luglio 2006. È Direttore scientifico della rivista “Contraccezione Sessualità Salute Riproduttiva”, organo ufficiale della SMIC. È membro di varie organizzazioni scientifiche nazionali e internazionali. Per il periodo 2012-2016 è stato eletto nel Board of Directors della ESC (European Society of Contraception). Nel giugno 2012 è socio fondatore dell’ECEC (European Consortium for Emergency Contraception), ed è nominato nel ECEC Board.

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