DOMANDA
Sono una donna di 35 anni. Ho fatto un esame per misurare lo stato della mia fertilità: l'esame dell'ormone antimulleriano, fatto in agosto 2012, ha portato come risultato 0,51. La dottoressa ha detto che è una valore basso e, in sede di visita, mi ha fatto un'ecografia dove nelle ovaie risultano comunque follicoli, ed ha concluso dicendo che probabilmente anche il caldo del periodo estivo in cui è stato fatto l'esame può aver avuto un'influenza.
RISPOSTA DELL'ESPERTO
Risponde: Emilio Arisi, Ginecologo
L’ormone antimulleriano viene comunemente usato come test della riserva ovarica, in particolare nelle donne in attesa di sottoporsi alla fecondazione assistita. La sua produzione è legata alla funzionalità ovarica ed è, dunque, indosabile prima della pubertà e in menopausa. Una sua riduzione verso zero durante l’età presumibilmente fertile indica il blocco della attività ovarica che è ovviamente correlata anche con l’età della donna, pur con delle diversità da soggetto a soggetto. Va tenuto presente comunque, come regola generale, che dopo i 35 anni la fertilità della donna decresce e che dopo i 40 tende ad andare a picco, anche se abbiamo osservato gravidanze in età fertile avanzata (oltre i 40 o i 45 anni), più spesso dovute a tecniche di fecondazione assistita.
Emilio Arisi
Ginecologo
Dal 1993 al 2010 è stato Direttore della U.O. di Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale Regionale “S. Chiara” di Trento dove, dall’inizio del 2002 è stato coordinatore del Dipartimento Materno-Infantile della Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari della Provincia di Trento. Attualmente esercita la sua attività ambulatoriale come libero-professionista a Carpi (Modena) e Trento. Laureatosi in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli studi di Parma, si è specializzato in Ostetricia e Ginecologia nella stessa Università. Tra il 1969 ed il 1993 ha lavorato in vari ospedali (Carpi MO, Correggio RE, Policlinico Universitario di Modena, Suzzara MN, Guastalla RE). Ha effettuato migliaia di interventi chirurgici, in ambito sia ostetrico sia ginecologico. Negli ultimi anni ha posto principalmente la propria attenzione sulla chirurgia oncologica-ginecologica. Ha al suo attivo circa 500 pubblicazioni, dedicate soprattutto ai problemi della contraccezione, dell’aborto volontario e della oncologia ginecologica, ma anche della gravidanza e della menopausa, inclusi articoli su riviste nazionali e internazionali, relazioni a congressi nazionali e internazionali, e alcuni volumi. È stato Direttore Scientifico della edizione italiana della rivista specialistica “Current Obstetrics & Gynecology” dal 1992 al dicembre 2006. Per molti anni è stato Presidente nazionale dell’UICEMP (www.uicemp.org), una associazione di consultori privati (CEMP), che è federata alla IPPF (International Planned Parenthood Federation) (www.ippf.org), la più grande organizzazione non governativa mondiale dedicata ai problemi della salute riproduttiva. Per molti anni è stato nel Consiglio mondiale e in quello europeo della IPPF. È membro del Consiglio nazionale dell’AOGOI (Associazione Ginecologi Ospedalieri Italiani), di cui è segretario regionale per il Trentino-Alto Adige. È stato per il triennio 2005-2007 consigliere nel Direttivo nazionale della SIGO (Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia) ed è stato eletto tesoriere della SIGO per il triennio 2008-2010. È Presidente della SMIC (Società Medica Italiana per la Contraccezione), che è stata fondata nel luglio 2006. È Direttore scientifico della rivista “Contraccezione Sessualità Salute Riproduttiva”, organo ufficiale della SMIC. È membro di varie organizzazioni scientifiche nazionali e internazionali. Per il periodo 2012-2016 è stato eletto nel Board of Directors della ESC (European Society of Contraception). Nel giugno 2012 è socio fondatore dell’ECEC (European Consortium for Emergency Contraception), ed è nominato nel ECEC Board.