Morbo di Addison, calo della libido e aumento del potassio

DOMANDA

Sono una donna di 36 anni e da 9 mesi mi è stato riscontrato il morbo di Addison secondario a ipotiroidismo autoimmune. Ora sto bene al momento prendo una pastiglia e 1/4 di cortisone acetato al giorno distribuito nella giornata. Anche se circa 3 mesi fa mi era stato aumentato ma con effetti per me devastanti come forte ritenzione idrica e aumento del peso significativo. Un sintomo che però continuo ad avere è la totale mancanza di libido. L'ho fatto presente all'endocrinologo che mi ha consigliato di provare l'agopuntura e, per scrupolo, mi ha richiesto il dsaggio degli estrogeni. Cosa ne pensa? Inoltre vorrei sapere qual'è il valore limite del potassio, ossia prima di iniziare con la terapia avevo 6,9 di potassio e quindi ricoverata d'urgenza, fino a quale limite posso stare "tranquilla"?

RISPOSTA DELL'ESPERTO

Risponde: Gregorio Guabello, Endocrinologo

Per quanto riguarda il dosaggio di cortisone acetato, nel morbo di Addison si consiglia di non superare una dose giornaliera totale di circa 18,75-25 mg suddivisa in 2-3 somministrazioni; superare le dosi consigliate può nel tempo causare sintomi da eccesso di cortisolo e situazioni anche molto gravi. Per quanto riguarda il problema della libido, ricordo che il morbo di Addison determina anche una riduzione della sintesi degli androgeni surrenalici e quindi potrebbe essere utile dare un aiuto al surrene: ne parli con il suo endocrinologo. Infine, per quanto riguarda la potassiemia, ricordo che non è importante tanto l’aumento in sè della potassiemia quanto la rapidità con cui si instaura, e in ogni caso un valore di potassio superiore a 6,5-7 mEq/l comporta un reale rischio di aritmia cardiaca e acidosi metabolica. Nel morbo di Addison si riduce anche la sintesi dell’aldosterone (l’ormone deputato alla eliminazione renale del potassio) quindi se lei assume solo cortisone acetato cortisone acetato chieda al suo endocrinologo di valutare se, nel suo caso, non sia opportuno aggiungere anche una terapia con un farmaco sostitutivo dell'aldosterone, l’unica in grado di ripristinare normali valori nel sangue di sodio e potassio.

Gregorio Guabello
Endocrinologo
Laureato in Medicina e Chirurgia nel 2001, è dal 2006 specialista in Medicina Interna e, dal 2012, in Endocrinologia e Malattie del Metabolismo. È esperto di malattie del sistema endocrino: malattie ipotalamo-ipofisarie (adenomi ipofisari, ipopituitarismo), malattie della tiroide (ipotiroidismo, ipertiroidismo, patologia nodulare tiroidea), malattie della ghiandola surrenalica (morbo di Addison, sindrome di Cushing, iperaldosteronismo, iperandrogenismo), malattie del testicolo e dell’ovaio (ipogonadismo maschile, amenorrea). Campi di particolare interesse clinico e scientifico sono la patologia osteo-metabolica (osteoporosi post-menopausale, osteoporosi senile, osteoporosi secondaria, morbo di Paget osseo) e la disfunzione della funzione tiroidea in corso di gravidanza. È in servizio presso l’Ospedale San Raffaele e l’Istituto Ortopedico Galeazzi di Milano ed esercita privatamente. Ha partecipato a diversi corsi e congressi di aggiornamento ed è firmatario di pubblicazioni scientifiche.

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