Cominciare la settimana con il sorriso non è sempre facile. Ma qualche piccolo trucco potrà aiutarvi a superare anche i lunedì più “neri”.
L’avversione per il lunedì non è del tutto infondata. Esistono infatti delle ragioni ben precise che “remano contro” questa giornata. Come il jet lag. Non è infatti necessario viaggiare oltreoceano per ritrovarsi a fare i conti con i disturbi legati ai cambiamenti di orario; è sufficiente modificare le proprie abitudini durante il fine settimana.
Un duro risveglio
Andare a letto presto la domenica sera non fa la differenza. Il risultato infatti è sempre il medesimo: il lunedì mattina al risveglio ci si sente stanchi come se si stesse facendo i conti con una differenza di fuso orario; ma, nonostante la stanchezza, bisogna comunque far fronte agli impegni della giornata. Il risultato? Un umore pessimo.
«Ci sono fattori che accomunano chi vive male il lunedì», spiega Francesca Santarelli, psicologa e psicoterapeuta di Milano. «Innanzitutto, di solito la notte precedente è tormentata dal pensiero degli impegni incombenti. Al mattino, torna a squillare la sveglia, con un risveglio anticipato rispetto al weekend e senza la possibilità di crogiolarsi nel letto». Inevitabile, quindi, uscire di casa “carichi”, con uno stato di tensione che aumenta man mano nel corso della mattinata.
La tecnica del “To do”
Per spezzare la catena dei lunedì “neri” c’è solo un rimedio: costringere il cervello a cambiare la modalità di comportamento. In pratica, è necessaria una riprogrammazione, in modo che la mente non percepisca più il lunedì come “giornata nera”.
Come? Per esempio adottando la tecnica del “To do”. «Bisogna scrivere l’elenco degli impegni attesi per l’indomani – continua la specialista – separando però quelli ordinari da quelli attesi, cioè che potrebbero concretizzarsi. In questo modo si supporta la memoria prospettica, quel particolare tipo di memoria (la più impegnativa e soggetta a errori) che serve per ricordare di realizzare un'azione nel futuro».
Una volta “nero su bianco”, gli impegni perdono quell’aura di “ossessione” che li circonda. E la notte trascorre tranquilla.
«È importante anche evitare di andare a letto troppo tardi oppure troppo presto – chiarisce Francesca Santarelli – mentre è utile concedersi una domenica sera a base di relax, sia da soli, sia in compagnia».
Programmare un momento di relax
Suona la sveglia e di solito la giornata parte con il piede sbagliato. Tra i pensieri negativi però bisogna far spazio anche a qualcosa di positivo, che mantenga accesa la vitalità cerebrale.
«Il cervello ha bisogno di sapere che, prima o poi, durante la giornata ci sarà un momento piacevole», sottolinea la psicoterapeuta. «Questo approccio positivo fra l’altro si ripercuote anche sulla resa a livello lavorativo, che è più elevata».
Qualche esempio? Ritagliarsi in pausa pranzo dieci minuti per una passeggiata lenta, oppure per ascoltare musica. O ancora, stabilire che la sera a fine lavoro ci si dedica a un’attività manuale come il tricot, cioè il lavoro a maglia e all’uncinetto, oppure il decoupage.
«I lavori manuali sono come una doccia che “lava via” le tensioni della giornata», conclude Francesca Santarelli. «Concentrarsi su movimenti ripetitivi infatti abbassa nel sangue il livello del cortisolo, un ormone che aumenta nell’organismo durante i periodi di stress. Per contro, stimola la produzione di betaendorfine, cioè di quelle sostanze che danno un senso di piacere. Ma tutto ciò ha ancora più senso se si parte dal presupposto che il lunedì è una giornata critica anche per amici e colleghi. Ricordiamoci allora che può essere utile condividere con qualcuno ciò che si prova: può essere un’ottima strategia per sdrammatizzare e non avvertire un senso di solitudine nell’affrontare la giornata».