Latte materno e latte artificiale, quando e perché

DOMANDA

Sono mamma di una splendida bimba di 3 mesi. Fin da subito ho riscontrato grosse difficoltà ad allattare. Nata 11 giorni prima del previsto pesava 2,8 kg, aveva difficoltà ad attaccarsi correttamente al seno, si addormentava stremata anche se non ancora sazia e con il calo fisiologico è arrivata a pesare 2,5 kg. Mi hanno consigliato vivamente l'aggiunta artificiale e, in breve tempo, la piccola si è ripresa (a tre mesi pesa 5,400 kg) ma a discapito del mio latte, che ormai è talmente poco da essere insufficiente (circa 60 ml a poppata). Non riesce a succhiare per più di 5 minuti per seno perché poi si agita e si arrabbia disperata visto che non riesce a ottenere il nutrimento necessario, così ricorro al biberon. La pediatra dice di insistere con il seno, anche a costo di farla piangere. È davvero utile insistere?

RISPOSTA DELL'ESPERTO

Risponde: Marina Battaglioli, Pediatra e neonatologa

L'allattamento materno è meraviglioso per mamma e bimbo, rinforza il legame tra loro, fornisce al bambino un alimento ottimo e completo, protegge la madre dal tumore della mammella... quando tutto va bene! Se per qualche ragione il latte non è sufficiente e i bambini lo fanno capire così bene come la sua, è giusto porsi le domande. Il disagio e lo stress per entrambe superano di gran lunga i benefici. Per una bimba di 3 mesi 60 ml di latte sono forse pochi, ma bisogna vedere quante poppate fa nella giornata: se fossero 10-12 la quantità totale potrebbe essere sufficiente. La bimba cresce se non assume latte artificiale? La mamma riesce a tenere ancora, a 3 mesi dal parto, questi ritmi di poppate? La piccola vorrebbe quantità maggiori e pause più lunghe? Valutando, con buon senso tutti questi elementi, la scelta di integrare l'allattamento materno con qualche biberon deve assolutamente passare attraverso la madre. Se lei lo desidera, è libera di integrare il suo latte con latte artificiale quando e come crede.

Marina Battaglioli
Pediatra e neonatologa
Dirigente medico di 1° livello c/o Patologia Neonatale – Nido P.O. Buzzi.
Laureata in Medicina e Chirurgia a Milano nel 1990, opera fino al 1994 come studente interna prima e poi come specializzanda presso la Clinica De Marchi e la Clinica Mangiagalli dell’Università degli Studi di Milano dove consegue la specializzazione in Pediatria Generale nel 1994 e in Neonatologia nel 1996.
Tra il 1994 e il 1996 è titolare di una borsa di studio per il Trasporto Neonatale d’Emergenza presso il reparto di Patologia Neonatale della Clinica Mangiagalli, dove opera fino al 1998. Tra il 1998 e il 2000 presta la propria opera al Nido dell’Ospedale S.Giuseppe di Milano prima e poi alla Divisione di Pediatria e Patologia Neonatale dell’Ospedale “Valduce” di Como.
Dal 2000 assume l’incarico a tempo indeterminato presso il reparto di Patologia Neonatale e Nido dell’Ospedale Buzzi, attualmente è Dirigente medico di 1° livello.

Articoli correlati

Pubblicità

Gli articoli più letti

I servizi per te
Farmaci a domicilio
Prenota una visita