In seguito al morso di una zecca è possibile contrarre la malattia di Lyme, o borreliosi, che può causare, anche a distanza di tempo, un’ampia varietà di sintomi.
La malattia di Lyme prende il suo nome dalla cittadina americana nella quale la malattia è stata individuata per la prima volta. L’eziopatogenesi è da ricondurre a un batterio spiraliforme, la Borrelia burgdorferi, che può infestare le zecche, le quali a loro volta possono poi trasmettere la malattia all’uomo e agli animali.
L'incidenza è piuttosto variabile (1-70/20.000).
Sintomi
I sintomi della malattia di Lyme sono parecchi e si defferenziano a seconda dello stadio della malattia, anche se non tutti i pazienti li riportano.
Sintomi | |
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Primo stadio |
Eritema cutaneo (erythema migrans) Dolori muscolari e articolari Rigidità del collo Spossatezza Febbre Paralisi facciale Brevi episodi di gonfiore alle articolazioni Infiammazione agli occhi Capogiri Faito corto |
Secondo stadio |
Artrite intermittente o cronica Difficoltà di concentrazione Sbalzi di umore o insonnia Sindromi psicotiche o depressive Disturbi dell'attenzione Episodi di paralisi di Bell Radicolonevriti Mielite infettiva |
Terzo stadio |
Amnesia Disturbi comportamentali |
Il sintomo più tipico è l’erythema migrans, causato dal morso della zecca, con la caratteristica forma di bersaglio, un’ombra centrale rossa circondata da pelle di colore chiaro. Generalmente non è doloroso e non prude. Purtroppo non tutti i pazienti lo presentano.
I sintomi più comuni, che potrebbero invece fuorviare la diagnosi, sono simili a quelli influenzali. Generalmente, si arriva all’ultimo stadio se la malattia non viene diagnosticata tempestivamente o è trattata in modo inappropriato.
Diagnosi
La diagnosi durante il primo stadio della malattia si basa sull’individuazione della B. burgdorferi tramite analisi colturale e PCR, mentre nel secondo e terzo stadio sulla misurazione dei livelli di anticorpi che aumentano nel siero dei pazienti.
Terapia e profilassi
La terapia d’elezione, se la malattia viene diagnosticata in tempo, è a base di doxiclina, amoxicillina e cefuroxime. Purtroppo però la malattia può essere contratta più volte nell’arco della vita.
Data la maggiore diffusione negli USA, all’Università di Yale è stato generato un vaccino mediante ingegneria genetica, capace di prevenire la malattia. Al momento però è utilizzabile solo negli Stati Uniti.
Anche se non si conosce ancora la durata dell’immunità conferita, la vaccinazione è consigliata esclusivamente alle persone di età compresa tra 15 e 70 anni, che abitano o trascorrono gran parte della giornata in zone infestate da zecche che possono trasmettere la borreliosi di Lyme.
Prevenzione
La malattia di Lyme non si trasmette da persona a persona. Generalmente le zecche preferiscono mordere in punti particolari del
corpo: dietro le orecchie, dietro il collo, sotto le ascelle,
nell’inguine o dietro le ginocchia.
Nel caso vi troviate in zone boschive (dove sono maggiormente diffuse le zecche), è bene adottare alcuni accorgimenti che possono ridurre il rischio di essere punti e quindi di contrarre la malattia di Lyme. Ecco i principali:
- indossare scarpe e stivali chiusi, maglie a maniche lunghe e pantaloni lunghi, possibilmente color pastello così da riuscire a individuare più agevolmente le zecche
- legare i capelli lunghi o proteggerli all’interno di un cappello
- non sedersi sull’erba e verificare l’eventuale presenza di zecche sul corpo
- lavare tutti gli abiti prima di abbandonare le zone infestate dalle zecche, compresa testa e corpo così da eliminare qualsiasi parassita nascosto.