Quando una coppia non riesce ad avere un figlio, a lungo cercato, è bene rivolgersi a uno specialista in grado di valutare le possibili cause e individuare se esistono terapie adeguate.
In quali occasioni si può parlare di infertilità di coppia? Gli esperti sostengono che la situazione va approfondita con esami e controlli quando non c’è concepimento dopo 12-24 mesi di rapporti regolari non protetti.
Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, nei Paesi industrializzati come l’Italia, il fenomeno riguarda il 15-20% delle coppie. Nel 40-50% dei casi è responsabile della mancata gravidanza il fattore maschile.
L’esperto di riferimento dell’uomo è l’andrologo: ecco gli esami che potrebbe prescrivere.
In genere, per individuare problemi di infertilità maschile, il primo passo è la visita obiettiva a cui possono seguire questi accertamenti clinici.
Spermiogramma
Fornisce informazioni sulla quantità e sulla qualità degli spermatozoi, e pertanto è l’esame più importante. Serve per valutare il numero di spermatozoi, la loro forma (morfologia) e la loro capacità di muoversi (motilità spermatica).
Per eseguire questo esame basta un campione di liquido seminale ottenuto attraverso masturbazione. È fondamentale che il momento del prelievo segua almeno tre-cinque giorni di astinenza sessuale.
In genere occorre ripetere l’esame almeno un’altra volta, a distanza di due o tre mesi dalla precedente.
Se dall’esito dello spermiogramma si sospetta un’infezione, l’andrologo potrebbe prescrivere una spermiocultura.
Se invece emerge un quadro di spermatozoi immobili potrebbe essere utile sottoporsi a una ricerca degli anticorpi antispermatozoi.
Ecografia e doppler scrotale
Questi esami servono per valutare la struttura dei testicoli e scoprire eventuali anomalie. Sono indolore: si eseguono inserendo una sonda nello scroto e in alcuni casi servono anche a scoprire la presenza di varicocele.
Biopsia testicolare
Qualora dallo spermiogramma si scopra un’azoospermia, occorre capire se il testicolo produce gli spermatozoi: si preleva una piccola quantità di tessuto del testicolo, con un ago sottile, e si fa l'esame istologico.
Dosaggio degli ormoni
Serve a misurare i livelli ormonali presenti nel sangue e stabilire così se le ghiandole che li producono funzionano correttamente.
È un esame che da solo è difficile da interpretare, per questo occorre che l’andrologo valuti, assieme a questi risultati, il quadro generale.