Frutta contro il diabete. Quale e quanta mangiarne?

Chi soffre di diabete deve tenere sotto controllo il livello di glucosio nel sangue, stando attento ai dolci. Ma che fare con la frutta?

La frutta contiene zuccheri. E gli zuccheri sono il nemico per chi soffre di diabete. Quindi, il primo pensiero per chi è affetto da questa patologia sarebbe quello di evitare questi alimenti, escludendoli dalla propria dieta.

Niente di più sbagliato.Vediamo perché.

Ci vuole un basso indice glicemico

L’indice glicemico è una misura della velocità con cui aumenta il livello di glicemia in seguito all’assunzione di un certo alimento.

In generale, la maggior parte della frutta ha un indice più basso rispetto ad altre pietanze, come per esempio pasta, pane e ovviamente i dolci. Questo perché contiene un'elevata quantità di fibre.

Proprio le fibre, insieme ai sali minerali e alla vitamine, sono i componenti essenziali che rendono la frutta un alimento irrinunciabile per una dieta equilibrata, anche per chi soffre di diabete.

L'opinione della scienza

Recentemente sono diversi gli studi che hanno mostrato come i diabetici non solo possano mangiare frutta, ma che anzi il suo consumo migliorerebbe lo stato di salute generale.

In una ricerca pubblicata sulla rivista Plos Medicine, che ha coinvolto ben 500.000 persone, i ricercatori hanno osservato che il consumo regolare di frutta riduce il rischio di sviluppare il diabete. In chi ha già problemi di glicemia, mangiarla diminuisce il rischio di andare incontro a complicanze vascolari.

Un altro studio, pubblicato sul Journal of Nutritional Science, si è spinto oltre, sdoganando anche i succhi di frutta. Sembra infatti che bere bevande a base di mela, limone, uva o melograno non abbia un impatto negativo sulla glicemia, a patto che siano a base di frutta al 100%. Attenzione quindi ai prodotti industriali, che spesso contengono zuccheri aggiunti.

Trovare il giusto equilibrio

In qualsiasi regime alimentare, la regola fondamentale è che venga rispettato un certo equilibrio tra i vari alimenti, evitando gli eccessi. Proprio questa è la chiave per il consumo di frutta, in particolare per chi soffre di diabete.

Se da una parte i benefici sono indubbi, dall'altra bisogna evitare di esagerare: troppa frutta può effettivamente innalzare la glicemia. Ma quale sarebbe la porzione ideale?

Per chi soffre di diabete, una porzione di frutta deve contenere al massimo 15 grammi di carboidrati. La quantità dipende principalmente dall'indice glicemico dell'alimento scelto: se questo valore è basso, se ne potrà mangiare di più, rispetto a un frutto con indice alto, che cioè contiene più zuccheri.

Tutti i frutti sono uguali... o no?

La scelta del frutto, quindi, dipende dalla quantità di zuccheri che esso contiene.

Scegliete sempre frutta fresca di stagione, da mangiare con la buccia e dopo averla lavata accuratamente. Consumatela a distanza di circa 2 ore dal pasto, per evitare di aumentare eccessivamente il carico glicemico, soprattutto se avete mangiato carboidrati come pane, pasta o riso.

Ecco di seguito alcuni esempi di frutta consigliata o da evitare (o comunque da consumare in modo ridotto) in caso di diabete.

NO
Mela Caco
Pera Fichi
Nespola Banana
Fragola Uva
Albicocca Frutta secca
Arancia e clementine Frutta candita
Pesca Frutta sciroppata

Valentina Torchia
Valentina Torchia
Nata il giorno di S. Ambrogio, a Milano, il suo primo regalo è stata una copia de I promessi sposi gentilmente donata dal comune della città meneghina a tutti i nati nel 7 dicembre. Appassionata di scienza, dopo il liceo scientifico prende la laurea magistrale in Biotecnologie Mediche Molecolari e Cellulari, con una tesi su epigenetica e neuroscienze. Si rende conto di essere un topo da biblioteca e non da laboratorio, così unisce alla scienza la sua più grande passione: la scrittura. Dopo un master in Comunicazione e Salute, viene premiata dall'UNAMSI e vince una borsa di studio di un anno all'Assessorato alla Sanità di Regione Lombardia. Da qui in poi, ha approfondito la comunicazione della scienza sotto molteplici forme: dal copywriting al giornalismo scientifico, tra agenzie di comunicazione e riviste online e cartacee. Nel tempo libero, scrive narrativa per bambini e ragazzi. Ha collaborato per alcuni anni con Geronimo Stilton, il famoso gentiltopo giornalista. Ora sta terminando un corso di formazione per autori di produzioni multimediali, a Bologna, presso la scuola Bottega Finzioni. Adora i viaggi, il nomadismo digitale e tutto ciò che riguarda il Giappone.

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