DOMANDA
Assumo da quattro anni la pillola anticoncezionale. Non ho mai riscontrato problemi, tuttavia ultimamente sono incappata in testimonianze in cui si diceva che assumendo per molto tempo la pillola una volta smesso si sarebbe andate incontro a numerosi problemi come assenza del ciclo mestruale, problemi a concepire e altri ancora. Vorrei sapere, è così? Inoltre dopo quanto tempo si può dire che si assume la pillola da "troppo" tempo?
RISPOSTA DELL'ESPERTO
Risponde: Emilio Arisi, Ginecologo
La pillola anticoncezionale si può assumere per lunghissimo periodo, anche decenni o per tutta la vita, senza alcuna particolare preoccupazione, concesso che non vi siano controindicazioni, e ciò deve essere valutato dal medico prescrittore insieme con la donna utilizzatrice, e concesso che non compaiono fenomeni collaterali, come per esempio improvvise emicranie con aura, che ne impongano la interruzione e la rivalutazione. È peraltro dimostrato che tanto più lungo è l’uso ininterrotto della pillola e tanto più consistenti sono i vantaggi di salute non contraccettiva ad essa collegati, ad esempio la riduzione della incidenza del tumore dell’ovaio e dell’endometrio. Le saltuarie interruzioni nell’uso della pillola non hanno nessun significato clinico, e non sono prescritte in nessun manuale, sono anzi sconsigliate perché si correlano alla insorgenza di gravidanze non desiderate, con tutto ciò che ne consegue (il 50% di esse va a finire in aborto volontario, e tale percentuale può arrivare all’80% nelle giovani e delle adolescenti). Quanto ai fenomeni collaterali osservabili dopo la sospensione, va ricordato che essi si correlano alla struttura ormonale della donna utilizzatrice e sono spesso simili a quelli presenti prima dell’utilizzo della pillola. Non ci sono dati della letteratura che dimostrino che dopo la pillola le mestruazioni possono scomparire quale conseguenza del suo utilizzo, ma fenomeni di questo tipo possono raramente comparire, anche perché nel corso degli anni l’organismo subisce dei cambiamenti anche nel gioco degli ormoni e la pillola, inducendo un ciclo artificiale, può transitoriamente mascherare questi cambiamenti che si rivelano poi alla sua sospensione. Per quanto concerne la fertilità post pillola, anche qui i dati più consistenti della letteratura non testimoniano un fenomeno di questo tipo. Ma va ricordato che circa il 20% delle coppie nei paesi occidentali soffre di sterilità, per una serie di ragioni di tipo maschile o femminile, e di questo gruppo può far parte anche la donna utilizzatrice della pillola senza saperlo a priori, ma accorgendosene solo nel momento in cui sospesa la pillola si pone alla ricerca di una gravidanza.
Emilio Arisi
Ginecologo
Dal 1993 al 2010 è stato Direttore della U.O. di Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale Regionale “S. Chiara” di Trento dove, dall’inizio del 2002 è stato coordinatore del Dipartimento Materno-Infantile della Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari della Provincia di Trento. Attualmente esercita la sua attività ambulatoriale come libero-professionista a Carpi (Modena) e Trento. Laureatosi in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli studi di Parma, si è specializzato in Ostetricia e Ginecologia nella stessa Università. Tra il 1969 ed il 1993 ha lavorato in vari ospedali (Carpi MO, Correggio RE, Policlinico Universitario di Modena, Suzzara MN, Guastalla RE). Ha effettuato migliaia di interventi chirurgici, in ambito sia ostetrico sia ginecologico. Negli ultimi anni ha posto principalmente la propria attenzione sulla chirurgia oncologica-ginecologica. Ha al suo attivo circa 500 pubblicazioni, dedicate soprattutto ai problemi della contraccezione, dell’aborto volontario e della oncologia ginecologica, ma anche della gravidanza e della menopausa, inclusi articoli su riviste nazionali e internazionali, relazioni a congressi nazionali e internazionali, e alcuni volumi. È stato Direttore Scientifico della edizione italiana della rivista specialistica “Current Obstetrics & Gynecology” dal 1992 al dicembre 2006. Per molti anni è stato Presidente nazionale dell’UICEMP (www.uicemp.org), una associazione di consultori privati (CEMP), che è federata alla IPPF (International Planned Parenthood Federation) (www.ippf.org), la più grande organizzazione non governativa mondiale dedicata ai problemi della salute riproduttiva. Per molti anni è stato nel Consiglio mondiale e in quello europeo della IPPF. È membro del Consiglio nazionale dell’AOGOI (Associazione Ginecologi Ospedalieri Italiani), di cui è segretario regionale per il Trentino-Alto Adige. È stato per il triennio 2005-2007 consigliere nel Direttivo nazionale della SIGO (Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia) ed è stato eletto tesoriere della SIGO per il triennio 2008-2010. È Presidente della SMIC (Società Medica Italiana per la Contraccezione), che è stata fondata nel luglio 2006. È Direttore scientifico della rivista “Contraccezione Sessualità Salute Riproduttiva”, organo ufficiale della SMIC. È membro di varie organizzazioni scientifiche nazionali e internazionali. Per il periodo 2012-2016 è stato eletto nel Board of Directors della ESC (European Society of Contraception). Nel giugno 2012 è socio fondatore dell’ECEC (European Consortium for Emergency Contraception), ed è nominato nel ECEC Board.