DOMANDA
Dopo 20 anni di matrimonio sento il desiderio di tradire mio marito, è normale?
RISPOSTA DELL'ESPERTO
Risponde: Adele Fabrizi, Sessuologa
Questo argomento ricorre spesso nei dialoghi tra gli psicosessuologi e le donne. Ed è il segno che i tempi sono davvero cambiati.
Se in passato ad avere relazioni extra-coniugali erano esclusivamente, o quasi, gli uomini, oggi sono proprio loro a subire, sempre più spesso, un tradimento da parte di mogli o fidanzate.
Ma non è la stessa cosa: a differenza degli uomini, se è la donna a tradire, a essere coinvolta non è solo la sfera sessuale, ma anche quella sentimentale.
Nella maggior parte dei casi il fattore scatenante è la fine dell’amore oppure la sensazione di essere trascurata dal partner o di non sentirsi più appagata sentimentalmente dal rapporto di coppia.
Ma non solo. Capita che anche le donne, al pari degli uomini, tradiscano per mettere alla prova le proprie capacità seduttive o per sperimentarsi sessualmente. Ciò accade soprattutto in momenti della vita in cui si è alla ricerca di nuove conferme, come per esempio in fasi di passaggio come la nascita di un figlio o l’avvicinarsi della menopausa.
Non è quindi possibile definire come “normale” o “anormale” il desiderio di tradire il proprio partner dopo una relazione o un matrimonio che dura da tanti anni.
È però importante ricercarne dentro di sé le ragioni, per capire se si tratta di un semplice “capriccio”. Se invece questo desiderio è sintomo di un reale problema di coppia, il consiglio è quello di valutare se il rapporto è ormai irrimediabilmente compromesso, oppure se vale la pena concedere al vostro matrimonio un’altra chance.
Adele Fabrizi
Sessuologa
Psicologa e psicoterapeuta, insegna Sessuologia Clinica all’Università Tor Vergata, Fondazione S. Lucia di Roma. È direttore della Rivista di sessuologia clinica, organo ufficiale della Società italiana di sessuologia scientifica.
Inoltre, svolge attività di supervisione alla scuola di formazione per consulenti in sessuologia e psicoterapeuti in sessuologia dell’Istituto di Sessuologia Clinica (ISC) di Roma.