Depressione o malumore passeggero?

Capita a tutti ogni tanto di sentirsi giù di corda, ma quando la tristezza dura troppo a lungo è meglio chiedere aiuto.

Temporanei momenti di tristezza capitano a tutti. Ci si sente un po’ stanchi, soli, privi di interessi o non compresi. Ma a volte questa sensazione di sconforto può essere l’avvisaglia di un “buio” che può durare a lungo e sfociare in una vera e propria depressione.

Ma come si fa a capirlo? Di sicuro il dubbio di trovarsi davanti a qualcosa di più serio deve sorgere quando l’umore depresso non è occasionale e di breve durata, ma tende a durare nel tempo e a peggiorare.

Dalla tristezza alla depressione

Se la tristezza è una fisiologica e temporanea risposta della nostra mente a qualcosa che non va come vorremmo, la depressione è una malattia in cui si modifica il modo di percepire se stessi e il mondo circostante, e che può manifestarsi anche in apparente assenza di motivi scatenanti ben identificabili, come può essere un lutto o la perdita del lavoro.

Chi è depresso avverte un senso di noia continuo, non riesce a provare interesse per le normali attività, si sente inadeguato nello svolgimento del lavoro abituale. Problemi che prima si affrontavano senza particolari difficoltà, appaiono impossibili da risolvere; si perde interesse per la vita sociale e ci si sente aridi e vuoti, anche verso i propri familiari.

I segnali spia

Secondo il DSM-5 (il Manuale statistico diagnostico dell’American Psychiatric Association) per parlare di vera depressione è necessario che siano presenti cinque o più sintomi allo stesso tempo, di cui almeno uno costituito da umore depresso o perdita di interesse/piacere nelle usuali attività della vita quotidiana. I disturbi non devono essere passeggeri, ma durare almeno due settimane ed essere presenti per buona parte del giorno.

I sintomi che possono accompagnare l’umore depresso o la perdita di interesse o piacere per quello che si fa sono numerosi. Si va dalla perdita di peso, senza essersi messi a dieta, al suo significativo aumento; dall’insonnia all’ipersonnia; dall’agitazione al rallentamento fisico e mentale. Altri possibili campanelli d’allarme sono:

  • sentimenti di autosvalutazione
  • difficoltà a concentrarsi e a prendere decisioni
  • pensieri ricorrenti di morte o addirittura di suicidio.

Quando una persona è depressa non basta un semplice sforzo di volontà per stare meglio, altrimenti non si tratterebbe di una malattia e non sarebbero necessarie cure mirate per venirne fuori.

La depressione comporta vere e proprie alterazioni nel funzionamento del nostro sistema nervoso centrale, producendo modificazioni emotive, comportamentali e somatiche che sfuggono al controllo della volontà.

Antonella Sparvoli
Antonella Sparvoli
Nata e cresciuta a Milano, dopo il Liceo scientifico, decide di iscriversi alla Facoltà di Scienze biologiche all’Università Statale di Milano. Le materie di studio la appassionano molto e si laurea a pieni voti nel 1995, dopo un periodo di studio come studente Erasmus al Trinity College di Dublino e l’internato per la tesi di laurea nel Laboratorio di immunologia molecolare del Dibit, all’Ospedale San Raffaele di Milano. Si dedica per un breve periodo alla ricerca, ma poi capisce che il suo posto non è tra le provette di un laboratorio, ma tra le pagine di un giornale. Frequenta il Corso post-Laurea in Comunicazione scientifica, organizzato dalla Facoltà di Farmacia dell’Università degli Studi di Milano, e inizia a scrivere per riviste specializzate e divulgative. Dal 1998 collabora in modo continuativo con il Corriere Salute, nel 2010 inizia a collaborare con Io Donna, il femminile del Corriere della sera, e nel 2016 inizia a scrivere per Sapere Salute. Ha scritto alcuni testi di Biologia per le scuole superiori, il volume “Mi spieghi dottore”, ma il suo sogno è scrivere un romanzo. Scherzosamente si definisce «giornalinga», un po’ giornalista… un po’ casalinga. Tra un articolo e l’altro, si dedica al marito Davide e ai figli Andrea e Sofia. Nel tempo libero ama fare sport, andare in bicicletta e, quando possibile, viaggiare. 

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