Il colore dei denti
La gradazione di colore dei denti è differente per ogni persona perché determinata geneticamente, e può tendere maggiormente al bianco, al giallo oppure al grigio.
Oltre alle diversità presenti già in origine il colore dei denti può essere modificato dalla presenza di placca e tartaro e di macchie dovute agli alimenti, a malattie o a medicinali.
Che cosa modifica il colore naturale
È possibile che sui denti compaiano macchie “estrinseche”, ossia esterne, dovute alla penetrazione nella struttura dello smalto di pigmenti provenienti dai cibi o bevande.
Il caffè, il tè scuro, il vino rosso, la nicotina e altre sostanze contenute nel fumo di tabacco hanno la capacità di colorare le superfici dentali con cui vengono in contatto, e con il tempo scuriscono visibilmente i denti di chi li consuma frequentemente.
Anche l’utilizzo prolungato di collutori antibatterici contenenti clorexidina può scurire lo smalto in modo molto evidente.
Le modificazioni del colore possono essere dovute anche a macchie “intrinseche”, ossia interne alla struttura del dente, dovute per esempio ad anomalie nella mineralizzazione dello smalto, a un’assunzione eccessiva di fluoro durante l’infanzia (fluorosi), oppure all’uso di farmaci come le tetracicline durante la formazione dei denti permanenti.
Il processo di invecchiamento, infine, scurisce il colore dei denti: con il passare del tempo infatti la dentina, ossia il tessuto osseo che si trova all’interno dello strato di smalto, si ispessisce e tende a ingiallire; poiché lo smalto non ha colore ma lascia trasparire quello della dentina, ne risulta un generale e naturale ingiallimento dei denti con l’avanzare dell’età.
Sbiancamento professionale
Gli studi odontoiatrici oggi dispongono di materiali in grado di schiarire il colore dello smalto agendo in profondità, e ottenendo così risultati positivi sia sulle macchie estrinseche sia su quelle intrinseche.
Si tratta di prodotti a base di perossido d’idrogeno o perossido di carbamide che penetrano nel tessuto duro del dente e agiscono direttamente sulle molecole del pigmento che ne ha scurito il colore; questi prodotti sono utilizzati per lo sbiancamento domiciliare e quello effettuato in studio.
Lo sbiancamento domiciliare è un trattamento della durata di 5/6 giorni: l’odontoiatra prende il calco delle arcate dentarie del paziente per creare mascherine che si adattino alla sua anatomia; queste dovranno essere riempite con gel sbiancante e indossate circa mezz’ora al giorno per ottenere lo sbiancamento.
Lo sbiancamento in studio è un procedimento che si effettua in una sola seduta di un’ora circa: l’azione del gel applicato viene velocizzata dall’esposizione della dentatura alla luce di speciali lampade al plasma, laser o alogene.
Sbiancamento “fai-da-te”
Per schiarire il colore dei denti si possono usare i dentifrici sbiancanti: questi prodotti contengono sostanze abrasive che per sfregamento, interponendosi tra la superficie del dente e le setole dello spazzolino, possono attenuare il colore delle macchie estrinseche, ma non di quelle intrinseche perché non hanno modo di agire all’interno della struttura del dente.
In farmacia è possibile anche acquistare gel contenenti perossidi e mascherine preformate per effettuare lo sbiancamento con prodotti simili a quelli utilizzati negli studi odontoiatrici ma contenenti sostanze in concentrazione minore e quindi con effetto più blando (vedi controindicazioni).
Controindicazioni
Gli interventi sbiancanti con sostanze abrasive non dovrebbero essere realizzati con spazzolini con setole troppo dure: per non erodere lo smalto è bene non esercitare un’azione troppo energica e ricordarsi che spazzolare per due minuti è un tempo sufficiente per la pulizia dei denti.
È consigliabile utilizzare i gel sbiancanti contenti perossido sotto la supervisione dell’odontoiatra, che può verificare prima del loro uso se siano presenti carie o infiammazioni delle gengive e curarle prima di sbiancare i denti.
Anche la presenza di impianti e ponti dovrebbe essere valutata da un professionista perché gli agenti sbiancanti hanno effetti diversi sullo smalto e sugli altri materiali, e il rischio è quello di ottenere denti naturali di colore differente rispetto alle protesi presenti.
I prodotti a base di perossidi non hanno effetti collaterali negativi permanenti: la sensibilità dei denti e l’irritazione gengivale che si possono verificare dopo il trattamento sono transitori, mentre non si verificano danni o indebolimento dello smalto.
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