DOMANDA
Ho 49 anni e soffro di deficit erettile da quando ne avevo 26. I rimedi che con successo mi hanno aiutato prima di sildenafil e tadalafil sono stati dei vasodilatori periferici e i fosfolipidi ipotalamici che agiscono sull'ipofisi. Nel tempo l'effetto di sildenafil e simili è andato scemando, ho tutti gli ormoni sessuali (testosterone, fsh e lh) bassi/normali e ho scoperto 8 anni fa di avere l'emoglobina glicata a 6,1 e l'omocisteina intorno a 14: ha un nesso tutto ciò con quello che sto sopportando? Sono prediabetico e ciò mi sta dannggiando già?
RISPOSTA DELL'ESPERTO
Risponde: Mario Maggi, Andrologo e sessuologo
La disfunzione erettile può avere molte cause, che non di rado agiscono contemporaneamente. Per quanto riguarda quelle organiche, cioè che riguardano problematiche fisiche (e non psicologiche o di coppia), tra le principali da indagare vi sono alcuni ormoni (tra cui il testosterone) e gli indici metabolici. Infatti sia l’ipogonadismo (il testosterone basso) che un cattivo metabolismo (dislipidemia, iperglicemia) influenzano negativamente l’erezione. Valori di emoglobina glicata come i suoi, se ancora presenti dopo anni, la identificano come affetto da una iniziale alterazione del metabolismo dello zucchero, che la predispone a sviluppare in futuro il diabete mellito. È stato riportato che condizioni analoghe, come l’"alterata glicemia a digiuno" e l’"intolleranza al glucosio", oltre a concorrere nel provocare l'ipogonadismo, possono già iniziare a danneggiare direttamente i vasi del pene (la cui integrità è necessaria per una buona erezione). Prima di assumere farmaci come gli inibitori delle fosfodiesterasi da lei citati o altri preparati (ad es. i fosfolipidi ipotalamici), sarebbe opportuno che uno specialista valutasse i suoi esami recenti, per impostare un’adeguata terapia. Infatti un basso livello di testosterone, di cui va indagata l'origine, potrebbe ad esempio essere responsabile della diminuita efficacia degli inibitori delle fosfodiesterasi. Anche eseguire un ecocolordoppler dei vasi penieni, che rileva eventuali alterazioni emodinamiche, può essere utile per inquadrare meglio il suo disturbo. Raccomando comunque, indipendentemente dalla problematica sessuale, di non sottovalutare problemi metabolici anche lievi, che hanno effetti negativi sulla salute generale e che possono giovarsi di un intervento precoce, in particolare sullo stile di vita.
Mario Maggi
Andrologo e sessuologo
Dal 2000 è Professore Ordinario di Endocrinologia, Facoltà di Medicina, Università di Firenze.
Laureatosi in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli studi di Firenze, si è specializzato in Endocrinologia nella stessa Università. Tra il 1985 e il 1986 è stato Ricercatore ospite presso il Laboratory of Theoretycal and Physical Biology, NICHD dell’NIH, a Bethesda (Usa) e dal 1986 al 1990 ha lavorato come Medico specialista presso l’Unità di Endocrinologia dell’Università di Firenze. Dal 1992 al 1994 ha ricoperto il ruolo di Professore di Endocrinologia presso la Scuola di Specializzazione di Endocrinologia dell’Università di Pisa e dal 1992 al 2004 presso la Scuola di Specializzazione di Endocrinologia dell’Università di Firenze. Nel 1993 è stato Assistente Medico presso l’unità di Endocrinologia dell’Azienda Ospedaliera Careggi e dal 1993 al 2000 Aiuto Medico, Dirigente I Livello presso l’Unità di Andrologia della medesima Azienda. Dal 1993 al 2004 Professore di Andrologia presso la Scuola di Specializzazione di Ostetricia e Ginecologia, Università di Firenze e da 1996 al 2000 Professore di Andrologia presso la Scuola di Specializzazione di Endocrinologia, Università di Brescia. Dal 2005 è Direttore S.O.D. Medicina della Sessualità e Andrologia, Azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi, Firenze.
Ha al suo attivo più di 240 pubblicazioni, inclusi articoli su riviste nazionali e internazionali, la redazione di capitoli inerenti la riproduzione umana e la medicina della sessualità su svariati libri e diverse relazioni a congressi nazionali e internazionali.
Da anni si occupa di Andrologia e Medicina della sessualità (http://www.andrological.org/ http://www.ilmiodono.it/it/organizzazioni/?id_organizzazione=84).
È Editor associato per il “Journal of Sexual Medicine” e l’“Acta Physiologica Scandinava” ed è nel Board scientifico dell’“International Journal of Endocrinology”.
È membro di numerose società scientifiche, quali Endocrine Society; European Academy of Andrology; European Society for Sexual Medicine; Società Italiana di Endocrinologia; Società Italiana di Andrologia e Medicina della Sessualità; Società Italiana Sessuologia Scientifica. Dal 2010 è segretario della European Academy of Andrology e coordina l’attività regionale della Società Italiana di Andrologia e Medicina della Sessualità. È chairman del Comitato di Endocrinologia delle disfunzioni sessuali maschili del ISSM Standard's Committee.