La via più naturale, e gustosa, per sconfiggere il mal di testa. E non solo. La ricerca conferma le proprietà benefiche di quello che gli antichi Maya definivano “cibo degli dei”
Il cacao puro al 100%, amaro, ha il potere di lenire le cefalee e di agire come antinfiammatorio.
È quanto scoperto dai ricercatori della Missouri State University, negli Usa, sperimentando l’effetto della polvere di cacao su alcuni topolini: il gruppo messo a dieta con cacao ha risposto meglio all’induzione artificiale del dolore.
I risultati dello studio sono stati considerati utili per il trattamento delle malattie del nervo trigemino che interessa testa e viso.
Agisce anche sulla circolazione
Un po’ di cacao, circa 20 grammi al giorno, favorisce una corretta circolazione del sangue e un adeguato flusso ematico nel cervello, mettendo così al riparo da rischi di ipertensione e ictus.
Merito soprattutto dell’epicatechina, un flavonoide considerato fondamentale anche come antinvecchiamento.
Per avere un'idea di quanto ne serve basti pensare che 20 grammi corrispondono a un paio di cucchiaini (70 calorie circa) nel latte del mattino.
Va detto poi che il cacao è anche fonte di vitamine e minerali: è ricco soprattutto delle vitamine del gruppo B come la tiamina (B1), la riboflavina (B2) e la niacina (B3). Presente anche acido folico.
Tra i sali minerali, i più abbondanti sono magnesio, fosforo, ferro, zinco e potassio.
Vediamo nella seguente tabella il quantitativo di alcuni micronutrienti presente in 100 grammi di cacao.
Tiamina | 0,08 mg |
Riboflavina | 0,3 mg |
Niacina | 1,7 mg |
Fosforo | 685 mg |
Calcio | 51 mg |
Ferro | 14,3 mg |
Attenzione, però: l’azione di repressione delle risposte infiammatorie nel cervello vale soltanto per il cacao e non per i suoi derivati, per esempio il cioccolato che al contrario può considerarsi tra gli alimenti scatenanti il mal di testa.
C’è cacao e cacao
Come scegliere il cacao? Innanzitutto, deve essere amaro. Lo zucchero si può certo aggiungere, ma val la pena di cercare di diminuire progressivamente le dosi, a vantaggio della linea e per cominciare a gustare i sapori naturali degli alimenti.
Evitiamo, se è il mal di testa che si intende far passare, i prodotti industriali per preparare la classica cioccolata in tazza.
Conoscere la provenienza di ciò che si mangia è un consiglio sempre valido.
Nel caso del cacao, i Paesi produttori sono numerosi, dal Brasile alla Costa d’Avorio, dall’Ecuador al Vietnam.
La scelta d’acquisto può essere condotta anche in base a motivazioni etiche: affidarsi ai prodotti del commercio equo e solidale o a quelli biologici, oppure a quelli prodotti da un’agricoltura sostenibile. A vantaggio di un benessere non soltanto individuale.
E, comunque, le piante di cacao non sono tutte uguali e sono in atto alcuni progetti internazionali per salvaguardarne la biodiversità.
A Trinidad e Tobago, per esempio, si coltivano piante che producono fave di cacao particolarmente pregiate e che attualmente sono sottoposte a studi di identificazione e registrazione attraverso la più sofisticata tecnologia molecolare.
In sostanza, si sta tracciando una sorta di mappa cromosomica delle colture. Una curiosità: il Paese con la più elevata concentrazione mondiale di biodiversità del cacao è l’Amazzonia peruviana.
Non soltanto a colazione
Il cacao nel latte della colazione è un binomio molto conosciuto, apprezzato e anche utilizzato. Non tutti sanno, però, che ci sono molte altre possibilità di sfruttare questo prezioso alimento.
Qualche esempio?
- La presenza di cacao è prevista in alcune ricette a base di carne, come selvaggina, maiale e pollo.
- Il suo sapore si sposa egregiamente anche con alcune verdure, per esempio con la zucca, con la cipolla e con il pomodoro.
- Negli impasti, per tagliatelle fatte in casa, o negli gnocchi, per sorprendere i bambini e non solo.
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