DOMANDA
Ho 27 anni e circa un mese fa ho scoperto di essere affetta da HPV. Il dubbio che ho è sul contagio di questo virus. Il mio compagno ha avuto un condiloma qualche anno fa, si è curato ed è andato via. Adesso, a distanza di qualche anno, gli è tornato nello stesso punto. Non se ne è accorto e l'ha trasmesso a me. Dato che a lui si è ripresentato è forse il caso di toglierlo con il laser invece che trattarlo con la crema come ha fatto precedentemente? Se abbiamo avuto condilomi entrambi e siamo stati curati a dovere possiamo di nuovo passarceli? In sostanza: l'HPV è contagioso solo se ci sono le lesioni o anche se è latente? Le preciso anche che non possiamo usare il preservativo perchè a me viene un forte bruciore e molto prurito seguito da un evidente gonfiore di tutta l'area vaginale.
RISPOSTA DELL'ESPERTO
Risponde: Emilio Arisi, Ginecologo
La biologia dei vari tipi di HPV è molto complessa e ve ne sono di nient’affatto infettivi e di infettivi potenti, con tutte le vie di mezzo. Quelli che determinano i condilomi non sono di solito a grande capacità infettiva, per cui ne può conseguire che la reinfezione, se avviene, avvenga con lunghi tempi di latenza. Ma non è sempre così. Il risultato dipende da molti fattori biologici personali dei partner, dal numero dei rapporti alla quantità virale inoculata a ogni rapporto, alle capacità di difesa del singolo organismo, al rapporto tra i vari ceppi di HPV e altro ancora. Ne consegue che è difficile fare delle considerazioni precise sulle prospettive, anche se viene da dire che se il partner è sempre lo stesso e il ritmo della reinfezione è stato quello descritto, probabilmente basta solo un controllo sistematico dei genitali (incluso l’autocontrollo). In quanto ai dubbi sulla terapia primariamente effettuata, va detto che comunque con il laser o altro si può distruggere ciò che è visibile dell’effetto del virus, ma non si può escludere mai che il virus non sia comunque presente in vagina o sul pene anche se nessuno dei due partner ha lesioni evidenti. Si tratta, come accennato, di un sottile gioco di rapporti tra i virus e le capacità di difesa dell’organismo, tenuto conto che comunque all’inizio della propria vita sessuale dopo alcuni mesi di rapporti pressoché ogni uomo o donna ha una serie di HPV a livello dei propri genitali. Riguardo ai problemi d’uso del preservativo, potrebbe trattarsi di allergia al lattice, che si può evitare usando un preservativo femminile di poliuretano (materiale plastico) o maschile, pure di poliuretano.
Emilio Arisi
Ginecologo
Dal 1993 al 2010 è stato Direttore della U.O. di Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale Regionale “S. Chiara” di Trento dove, dall’inizio del 2002 è stato coordinatore del Dipartimento Materno-Infantile della Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari della Provincia di Trento. Attualmente esercita la sua attività ambulatoriale come libero-professionista a Carpi (Modena) e Trento. Laureatosi in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli studi di Parma, si è specializzato in Ostetricia e Ginecologia nella stessa Università. Tra il 1969 ed il 1993 ha lavorato in vari ospedali (Carpi MO, Correggio RE, Policlinico Universitario di Modena, Suzzara MN, Guastalla RE). Ha effettuato migliaia di interventi chirurgici, in ambito sia ostetrico sia ginecologico. Negli ultimi anni ha posto principalmente la propria attenzione sulla chirurgia oncologica-ginecologica. Ha al suo attivo circa 500 pubblicazioni, dedicate soprattutto ai problemi della contraccezione, dell’aborto volontario e della oncologia ginecologica, ma anche della gravidanza e della menopausa, inclusi articoli su riviste nazionali e internazionali, relazioni a congressi nazionali e internazionali, e alcuni volumi. È stato Direttore Scientifico della edizione italiana della rivista specialistica “Current Obstetrics & Gynecology” dal 1992 al dicembre 2006. Per molti anni è stato Presidente nazionale dell’UICEMP (www.uicemp.org), una associazione di consultori privati (CEMP), che è federata alla IPPF (International Planned Parenthood Federation) (www.ippf.org), la più grande organizzazione non governativa mondiale dedicata ai problemi della salute riproduttiva. Per molti anni è stato nel Consiglio mondiale e in quello europeo della IPPF. È membro del Consiglio nazionale dell’AOGOI (Associazione Ginecologi Ospedalieri Italiani), di cui è segretario regionale per il Trentino-Alto Adige. È stato per il triennio 2005-2007 consigliere nel Direttivo nazionale della SIGO (Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia) ed è stato eletto tesoriere della SIGO per il triennio 2008-2010. È Presidente della SMIC (Società Medica Italiana per la Contraccezione), che è stata fondata nel luglio 2006. È Direttore scientifico della rivista “Contraccezione Sessualità Salute Riproduttiva”, organo ufficiale della SMIC. È membro di varie organizzazioni scientifiche nazionali e internazionali. Per il periodo 2012-2016 è stato eletto nel Board of Directors della ESC (European Society of Contraception). Nel giugno 2012 è socio fondatore dell’ECEC (European Consortium for Emergency Contraception), ed è nominato nel ECEC Board.