È un disturbo comune nell’infanzia, diffuso soprattutto tra le bambine e le adolescenti. Per evitarlo ci sono alcune semplici norme, come bere acqua di frequente e avere funzioni intestinali regolali.
È un disturbo assai fastidioso che colpisce spesso bambine e ragazze. Le infezioni vescicali, cioè le cistiti, provocano dolore e bruciore al momento di urinare, costringono ad andare spesso in bagno e in qualche caso si manifestano anche con una perdita di sangue insieme all’urina. A volte l’infezione causa incontinenza (non si riesce a trattenere l’urina) e odori sgradevoli.
Quasi tutte le infezioni alle vie urinarie sono causate da batteri che entrano nel meato uretrale, cioè il condotto che drena l'urina dalla vescica espellendola dall'organismo, e risalgono fino alla vescica. Le cistiti sono più diffuse nelle bambine e nelle adolescenti perché l’uretra femminile è più corta e facilita la risalita dei batteri lungo il tratto urinario.
Attenzione a stitichezza e igiene intima
Spiega Giuseppe Di Mauro, presidente SIPPS, Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale, e pediatra di famiglia nella Regione Campania: «Anche i bambini che soffrono spesso di stipsi sono più predisposti a queste infezioni. Bisogna accertarsi che le loro funzioni intestinali siano regolari e che consumino cibi che favoriscano la regolarità. Consiglio kiwi, mele, pere e la frutta cotta. Sono molto indicati anche i passati di verdura».
«È importante anche che il bambino beva una buona quantità di acqua (almeno mezzo litro nella mattinata), anche nelle ore di scuola. E nell’intervallo delle lezioni i bambini, ma soprattutto le bambine, devono poter andare in bagno quando sentono la necessità. La vescica è un recipiente, se non si svuota può infettarsi. Anche i piccoli in sovrappeso o obesi devono bere molta acqua e svuotare spesso la vescica».
Se si ripresenta spesso, la cistite femminile può essere favorita da vulvovaginiti, essendo l’area genitale vicina a quella urinaria. La gran maggioranza delle infezioni urinarie è causata però dai batteri intestinali (soprattutto l’Escherichia Coli) che tramite le feci raggiungono facilmente la vicina area delle vie urinarie. Ecco perché è molto importante insegnare ai bambini e alle bambine un’accurata igiene intima dopo essere andati in bagno, ricordando anche di non utilizzare il bagnoschiuma nelle zone genito-urinarie.
Diagnosi e cura
Le cistiti sono facilmente curabili, ma è importante individuarle presto e seguire le indicazioni del pediatra per le terapie.
Per capire esattamente di che cosa si tratta è necessario eseguire l’esame delle urine e l’urinocoltura, un’indagine che serve a identificare eventuali batteri, la loro quantità e la specie a cui appartengono. In caso di risultato positivo, il medico può così decidere il tipo di antibiotico da prescrivere.
Chiarisce DI Mauro: «Sotto i due anni le cistiti infantili possono essere rivelate da segnali diversi: febbre, inappetenza, rigurgiti, irrequietezza. In questi casi il pediatra decide se è meglio eseguire un esame ecografico per escludere eventuali malformazioni delle vie urinarie o problemi a livello dei reni, per stabilire come procedere».