DOMANDA
Mia mamma soffre di bronchite asmatica da 30 anni circa, ha sempre fatto utilizzo di cortisonici. Circa una settimana fa l'ho portata al pronto soccorso per tachicardia e affaticamento nel respirare, le è stato fatto un prelievo arterioso (O2 = 62 e CO2 = 9%). Mia mamma fuma circa 30 sigarette al giorno. Al PS mi hanno detto di portarla con urgenza a fare una spirometria con visita pneumologica, l'ho portata in un'altra struttura nella quale hanno fatto un nuovo prelievo arterioso (O2 = 81 e Co2 = 7,4%) e la dottoressa ha detto che mia mamma sta benissimo. Adesso io mi chiedo perché mia mamma da 30 anni prende il cortisone per la bronchite asmatica cronica e non respira bene? E, soprattutto, è possibile che due prelievi arteriosi possano avere dei valori così differenti nel giro di una settimana?
RISPOSTA DELL'ESPERTO
Risponde: Francesco Tursi, Pneumologo
Sua madre prende un farmaco perché ha una bronchite asmatica e la malattia è cronica e, inoltre, se continua a fumare presto quel farmaco non basterà più. Certo è che ultimamente sono usciti nuovi farmaci per la broncopneumopatia cronica ostruttiva che possono sostituire quello che ha citato. Per rispondere all'altra domanda i volori dei gas nel sangue (pO2 e PCO2) possono cambiare anche in un ora perché, magari, sua mamma ha fatto un aerosol con broncodilatatore o per altre ragioni. Inoltre bisognerebbe capire se il prelievo fatto in precedenza non sia stato di sangue arterioso contaminato da sangue venoso oppure se nel secondo prelievo non sia entrata un po' di aria: casi nei quali i valori possono essere così diversi. In ogni modo, se sua madre ha una diagnosi di bronchite asmatica cronica è bene che faccia controlli annuali per monitorarla e, sopratutto, la faccia smettere di fumare.
Francesco Tursi
Pneumologo
Dal 2005 è Dirigente medico presso l’UO di Pneumologia dell’Ospedale Maggiore di Lodi.
È dal 2002 Segretario dell’Associazione Italiana per lo Studio della Tosse (A.I.S.T.), www.assotosse.com e dal 2009 Presidente dell’ ALOR onlus (associazione lodigiana di ossigenoterapia riabilitativa).
Nel 2008 ha effettuato la segreteria scientifica del convegno “Inquinamento atmosferico: stato e impatto sulle vie respiratorie” tenutosi a Lodi.
È stato Relatore in diversi convegni accreditati ECM.
Ha realizzato diverse pubblicazioni e studi di ricerca, tra cui:
Partecipazione alla stesura del manuale di “Malattie dell'apparato respiratorio” (C: Terzano) ed. Springer 2006;
nel 2005 Progetto ICEBERG che ha permesso di valutare l’effetto degli inquinanti indoor sulla salute degli operai della provincia di Bologna in collaborazione con API, CNR, azienda ausl di Bologna; nel 2002-2004 Studio AIST. L’ AIST (Associazione Italiana Studio Tosse) ha condotto una ricerca multicentrica, alla quale hanno partecipato 12 centri ospedalieri ed universitari disposti su tutto il territorio nazionale, con lo scopo di valutare le relazioni esistenti tra l’eziologia e le caratteristiche della tosse, nonché di valutare la prevalenza delle varie cause di tosse;
“Broncopneumopatia cronica ostruttiva, non solo un male di stagione”, D&T (diagnosi e terapia) anno XXII, numero 10, dicembre 2003;
“Tosse: aspetti diagnostici e terapeutici”, anno II, numero 1, Allergy and Respiratory Diseases, 2003;
“ Inquinamento atmosferico: il punto di vista dello pneumologo. Atti del XVIII congresso internazionale della società degli otorinolaringoiatri;
Roma IFOS giugno 2005; Questionario per valutare l’impatto della tosse cronica sulla qualità di vita, quarto convegno nazionale AIST, 2003.
Ha particolare interesse nello studio delle acque minerali e ha collaborato alla stesura di: “Guida alle Acque Minerali in Bottiglia”, V edizione, 2002 e VI edizione, 2005.