Acidità gastrica: come e quando servono gli antiacidi

L’acidità gastrica è uno dei sintomi più diffusi al mondo, ma può essere facilmente alleviato con preparati antiacidi.

Una sensazione di bruciore alla base dello sterno che in alcuni casi può arrivare a irradiarsi fino al torace, in corrispondenza dell’esofago, e alla gola.

Si tratta dell’acidità gastrica, un sintomo molto diffuso che può essere dovuto sia a cattiva digestione o a un pasto eccessivamente abbondante, sia a disturbi come il reflusso gastroesofageo.

L’acidità gastrica, tuttavia, può essere anche conseguenza di malattie più importanti come, ernia iatale, gastrite, esofagite, mentre gli stessi sintomi possono essere la conseguenza di altre condizioni, come ulcera, infarto e angina.

Per questo, a meno che non si tratti di episodi occasionali e di lieve intensità, per ovviare ai quali è possibile assumere un antiacido in autonomia, è sempre opportuno richiedere il consiglio del medico.

Che cosa fare

L’acidità presente all’interno dello stomaco è fisiologica e necessaria per il processo digestivo. Inoltre, rappresenta una barriera all’ingresso di microrganismi patogeni. Un ambiente troppo basico favorisce per esempio l’aumento dei livelli di infezione da Helicobacter pylori, un batterio capace di colonizzare lo stomaco e favorire la formazione di ulcere, e causa una cattiva digestione.

Per porre rimedio a una sintomatologia fastidiosa si possono assumere i farmaci antiacidi, che hanno la proprietà di neutralizzare l’acidità gastrica. Questi non dovrebbero però causare un eccessivo innalzamento del pH all’interno dello stomaco, perché in tal caso potrebbe verificarsi un effetto di compensazione, con l’aumento della secrezione di acido.

Antiacidi, caratteristiche e precauzioni

Tra i rimedi più noti e facilmente impiegati ci sono preparati a base di bicarbonato di sodio o di magnesio, e possono essere associati a principi attivi come metoclopramide e dimeticone: i primi, neutralizzando l’eccesso di acidità dello stomaco, hanno un'azione propriamente antiacida, mentre i secondi garantiscono un'attività procinetica, che favorisce lo svuotamento dello stomaco e carminativa che favorisce l’eliminazione dei gas in eccesso.

Come il bicarbonato di sodio e di magnesio, anche il carbonato di calcio e l’idrossido di alluminio e di magnesio hanno un’azione antiacida.

Tutti questi preparati possono essere assunti sia durante il giorno (per esempio per facilitare la digestione dopo un pranzo troppo abbondante) sia alla sera prima di coricarsi. L’importante è assumerli dopo i pasti, una volta trascorse da una a tre ore, in modo da prolungarne l’azione. A stomaco vuoto infatti l’azione dura circa solo 30 minuti. Inoltre poiché gli antiacidi interferiscono con l’assorbimento di altri farmaci, dovrebbero essere assunti a distanza di circa due o tre ore.

 

Stefania Cifani
Stefania Cifani
Nata e cresciuta a Milano, approda alla comunicazione dopo alcuni anni nella ricerca clinica e farmaceutica. Prima all’Istituto Mario Negri, presso il Dipartimento di oncologia dove si occupa soprattutto dell’aspetto della valutazione della qualità di vita negli studi clinici, in seguito presso una società di ricerche di mercato specializzata nel settore farmaceutico e ospedaliero. Nel frattempo matura l’interesse per il giornalismo e la divulgazione per cui al termine di questa esperienza, dovuta alla chiusura della società, frequenta il Master in comunicazione e salute nei media contemporanei presso la facoltà di Farmacia dell’Università degli Studi di Milano. Inizia quindi a collaborare con riviste di settore, dirette a farmacisti, e in seguito con altre testate cartacee e online rivolte sia a professionisti sia al pubblico, scrivendo articoli di medicina e salute. Giornalista pubblicista dal 2013, oggi si divide tra lavoro e famiglia, alle prese con una figlia adolescente. Quando resta un po’ di tempo ama ballare e cucinare.

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