Bisogna pensarci fin dal primo sole, proteggendo la pelle e idratandola bene. E al rientro le attenzioni devono essere ancora di più. Ecco i segreti per far durare la tintarella anche in autunno.
Qualcosa si può fare, certamente. Ma non si deve sperare di mantenere la pelle abbronzata all’infinito.
La cute, dopo l’estate, è destinata a perdere la melanina al massimo in 28 giorni. E già dopo una decina di giorni dall’addio alla spiaggia gli strati più superficiali si spellano, lasciando il tipico colorito a chiazze.
I consigli quindi, più che per prolungare l'abbronzatura, servono a limitare i danni superficiali, come macchie e spelature, nonché il fotoinvecchiamento cutaneo.
L’idratazione è essenziale
Perdere la tintarella è un processo naturale: succede perché gli strati più esterni dell’epidermide si rinnovano e le cellule morte si sfogliano.
Per tamponare i danni è molto utile idratare e nutrire in modo costante la pelle. Basta applicare per tutta l'estate e tutti i giorni un buon doposole. Un’abitudine che va mantenuta anche al rientro dalle vacanze.
Soprattutto dopo la doccia e prima di andare a dormire, è buona regola applicare sulla pelle un prodotto idratante, magari a base di burro di karitè.
Contiene vitamine e nutrienti fondamentali per la pelle, la idrata a fondo ed è dotato di proprietà rigeneranti. Meglio stare alla larga dai prodotti che contengono acido glicolico, una molecola che rimuove i pigmenti cutanei.
Meglio evitare i bagnoschiuma e le saponette aggressive. Servirsi di oli detergenti è un suggerimento fondamentale, perché permettono di pulire delicatamente la pelle e, nel contempo, vi depositano sostanze emollienti, protettive ed elasticizzanti.
I falsi miti
Sull’abbronzatura girano, in rete e sui giornali, davvero tante leggende metropolitane.
Anzitutto è bene chiarire che non esistono cibi che favoriscono l’abbronzatura. La scienza dice che al limite ci sono alcuni nutrienti che sembrano in grado di proteggere dalle ossidazioni scatenate dai raggi solari.
Quali? Le vitamine A ed E, il beta carotene, lo zinco e il selenio. Si possono assumere con la dieta o con integratori. In questo caso si può chiedere un parere al proprio farmacista di fiducia.
Circola poi l’idea che più docce si fanno, prima il colorito scompare. È falso: per mantenere più a lungo l'abbronzatura è utile preferire proprio la doccia al classico bagno.
Ma soprattutto è opportuno evitare l'idromassaggio: il movimento forzato dell'acqua e dell'aria favorisce il distacco delle cellule superficiali della pelle.
C’è anche il capitolo autoabbronzanti: non esistono prodotti che stimolino la produzione di melanina. Al limite ce ne sono alcuni che la scuriscono un po’, ma è un’abbronzatura artificiale e quindi non ha nulla a che vedere con quella naturale.
Ancora qualche consiglio
Quando cominciano a comparire, sulla pelle, le prime chiazze si può ricorrere a uno scrub delicato, magari sotto la doccia. Si eliminano le cellule morte e la pelle torna luminosa.
Il viso richiede trattamenti speciali: la pelle va lavata con prodotti molto delicati ed è buona norma applicare, anche dopo il rientro in città e per almeno una decina di giorni, una maschera nutriente.
Infine, a settembre. Se il tempo lo consente è utile sfruttare gli ultimi raggi di sole, magari facendo quattro passi all’aperto durante la pausa pranzo oppure ritagliandosi un weekend al mare o in campagna.
Di solito basta mezz'ora per “fissare” il colore e farlo durare di più. Anche in questi casi, se il sole è forte, bisogna applicare i filtri solari.
Il melone contiene molto betacarotene, che favorisce l'abbronzatura. Come scegliere quello bello maturo? La risposta in questo video.