Se si esce dal vizio prima dei 40 anni si riacquistano anni di vita.
I fumatori che spengono l’ultima sigaretta prima di compiere quarant’anni hanno un’aspettativa di vita quasi uguale a quella di coloro che non ne hanno mai accesa una.
A dirlo è un’ampia ricerca pubblicata sul Journal of American Medical Association da parte di un gruppo di esperti dell’Università di Toronto, in Canada.
In pratica, le statistiche dicono che il fumo accorcia la vita di circa dieci anni. A patto però che si continui fino alla fine ad accenderne diverse al giorno. Se si smette tra i 35 e i 44 anni l’effetto negativo delle “bionde” si riduce: un anno in meno rispetto a chi non fuma.
Se invece si smette tra 45 e 54 si vive “soltanto” quattro anni di meno. E chi smette tra 55 e i 65 anni può contare su un’aspettativa ridotta di sei anni. Quindi, prima si smette più si riacquistano anni di vita.
Attenzione però: ciò non significa che chi fuma soltanto in giovane età non ne subirà le conseguenze. Anche se si smette, il rischio di tumore ai polmoni e di altre malattie respiratorie non si cancella.
Guarda l'intervista al pneumologo di Saperesalute sul fumo.
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A fare la differenza è soprattutto la probabilità di andare incontro a infarto e ictus, che si riduce parecchio quando si riesce a uscire dal vizio del fumo.
Se vuoi saperne di più su come smettere di fumare leggi questo articolo.