Che cos’è
Si parla di menorragia in presenza di sanguinamenti mestruali anomali, ovvero che si discostano per entità e/o per durata dai flussi normali.
In generale si considerano tali i sanguinamenti che richiedono l’uso di sei o più assorbenti al giorno e che si protraggono per sette o più giorni
Deve essere distinta dalla metrorragia, che rappresenta invece un'emorragia uterina indipendente dal ciclo mestruale.
Cause
La causa più frequente è da ricondurre a squilibri ormonali, ma esistono anche molte altre possibilità che devono essere indagate.
Tra queste la presenza di un'infezione oppure di polipi o di fibromi uterini, raramente di tumori dell'utero o delle ovaie, dispositivi intrauterini (spirale).
La menorragia può essere causata anche da fattori estranei all’apparato riproduttivo, come problemi della coagulazione, compresa l’assunzione di farmaci che interferiscono con la coagulazione del sangue, malattie epatiche e renali.
Sintomi più comuni
L’abbondante sanguinamento è spesso accompagnato da forti dolori addominali.
Inoltre la perdita ematica può portare ad anemia, con conseguente comparsa di stanchezza, palpitazioni e mancanza di fiato e, in alcuni casi, capogiri e svenimenti.
Complicazioni
Oltre a complicazioni dovute a una eventuale patologia che causa la menorragia, circa due terzi delle donne affette soffrono di anemia da carenza di ferro per l’eccessiva perdita di sangue.
Le cure
In caso di squilibrio ormonale la terapia può avvalersi dei contraccettivi orali, della somministrazione di soli progestini per via orale o per via intrauterina mediante l'utilizzo di una spirale medicata.
Gli antinfiammatori non steroidei possono essere utili anche per lenire i dolori addominali.
Esistono poi soluzioni chirurgiche, come l'isterectomia o l'ablazione endometriale (asportazione della mucosa dell’utero) che nel 70-80% delle pazienti induce una significativa riduzione della quantità del flusso mestruale.
In tutti i casi nei quali può essere identificata una causa organica, la cura sarà quella specifica per la malattia diagnosticata.
Quando consultare il medico
Nel caso in cui le mestruazioni subiscano variazioni della quantità o della durata del flusso abituali è necessario parlarne subito con il medico ginecologo che, con un’accurata visita, potrà individuare le cause del disturbo e impostare la terapia più corretta.
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