Colpiscono dal 6 al 9 per cento della popolazione, soprattutto i maschi tra 20 e 40 anni. Le cause non sono ancora state chiarite fino in fondo, ma un po’ di prevenzione non guasta.
Sappiamo come sono fatti e come si formano, ma il perché è ancora in larga parte sconosciuto. Quei sassolini che si sviluppano all’interno dell’apparato urinario, pur avendo dimensioni piccolissime, possono dare origine a dolori incredibili.
Evitare stress, disidratazione e caldo
È soprattutto d’estate che lo stress, l’afa, la stanchezza e gli impegni assillanti possono favorire la formazione dei calcoli renali.
Infatti, è in questo periodo dell’anno che si verifica la maggior parte dei ricoveri ospedalieri per coliche renali.
La colpa è dell’eccessiva sudorazione: perdendo grandi quantità di liquidi si riduce la formazione di urina e di conseguenza c’è, nell’urina stessa, maggiore concentrazione e ristagno di sostanze che possono precipitare dando origine ai calcoli.
Per la stessa ragione è quindi fondamentale aumentare l’apporto di acqua all’organismo. A questo deve prestare attenzione soprattutto chi è sottoposto a stress e segue una dieta disordinata.
Attenti alla carne e al sale
È stato osservato che se si eccede con bistecche, braciole & Co si aumenta il peso specifico urinario e soprattutto la concentrazione degli ossalati nelle urine.
Questo comporta un aumento del rischio di calcolosi renale. Occorre quindi limitare nella propria dieta carne, pesce e uova.
Anche chi per abitudine aggiunge troppo sale da cucina alle pietanza corre un rischio più alto.
Quindi, oltre ad andarci piano con la saliera, bisogna fare attenzione a quegli alimenti che sono di per sé già ricchi di sale, come carne in scatola, tonno in scatola, acciughe, salumi e arachidi.
E per quanto riguarda frutta e verdura? Si sa, fanno bene. Tutti i nutrizionisti dicono che bisognerebbe consumarne almeno cinque porzioni al giorno.
Eppure, è stato osservato che chi ha avuto un episodio di calcolosi da ossalato di calcio dovrebbe limitare radicchio, barbabietole, rabarbaro, prezzemolo ed erba cipollina, dal momento che contengono parecchio acido ossalico.
Scagionati latticini e acqua del rubinetto
Infine latte e formaggi: che il calcio contenuto nei latticini sia il responsabile dei calcoli renali è una credenza popolare dura a morire.
Diverse ricerche hanno dimostrato, al contrario, che il calcio va mantenuto nella dieta, anche dopo avere scoperto i calcoli.
Via libera dunque a latte, yogurt e formaggi, ma senza esagerare. E a patto che si bevano al giorno almeno due litri di acqua.
Se l’acqua “del sindaco” è piena di calcare è meglio non berla perché fa venire i calcoli. Quante volte l’abbiamo sentito dire? Peccato che sia tutto falso.
Un pezzetto di grana, infatti, contiene più calcio di 100 litri di acqua del rubinetto. Per quanto calcarea possa essere.