La pelle è uno dei primi organi che viene in contatto con l'ambiente esterno. Il contatto con determinate sostanze può essere pericoloso. Per esempio, il contatto con la linfa dell'edera velenosa, della quercia velenosa oppure le piante velenose di sommacco, che contengono sostanze oleose chiamate urusciolo, provoca ogni anno reazioni allergiche in moltissime persone. Questo tipo di reazione è comunemente chiamata dermatite da contatto. Come per qualsiasi altro allergene, il primo contatto con l'urusciolo non provoca reazioni cutanee, ma in realtà il sistema immunitario si sta organizzando per reagire a eventuali contatti futuri. La risposta immunitaria inizia quando i globuli bianchi inglobano e distruggono l'allergene. Una volta distrutto l'allergene, si formano gli anticorpi, in particolare quelli di tipo IgE, che preparano il sistema immunitario a un eventuale successivo contatto con lo stesso allergene. Gli anticorpi IgE si legano alle mastcellule, speciali cellule presenti nell'apparato respiratorio e digerente, e nella pelle. Questo processo è chiamato sensibilizzazione. Quando si è sensibilizzati all'urusciolo e si viene nuovamente in contatto con la linfa delle piante dell'edera velenosa, l'allergene dell'urusciolo viene riconosciuto dagli anticorpi presenti sulle mastcellule. Nel tentativo di combattere questa sostanza, le mastcellule rilasciano istamina, che si lega ai recettori dell'istamina presenti sulle cellule della pelle, provocando un'infiammazione. Come conseguenza, si hanno intenso prurito e bruciore, seguiti dalla comparsa di vescicole, che possono durare anche 10 giorni. Per ridurre i sintomi della reazione allergica, si può ricorrere a pomate a base di cortisone, da spalmare sulla parte malata, anche se questo trattamento non riduce comunque la durata dell'eruzione cutanea.