Momento di coccole e carezze, il bagnetto del neonato è un rituale quotidiano. Da celebrare in completo relax, per il benessere di mamma e bambino.
In genere, il primo bagnetto è un appuntamento che, come tutte le prime volte, può creare un po’ d’ansia. Come affrontarlo fin dall’inizio nel modo migliore?
L’ora, il luogo e la temperatura giusta
Durante la bella stagione, anche al mattino. Ma il bagnetto aiuta senz’altro a concludere in relax la giornata.
Verso sera, quindi, prima dell’ultimo pasto: il bimbo, grazie al tepore dell’acqua e alle attenzioni materne durante tutte le operazioni di pulizia, sarà più tranquillo e potrà addormentarsi serenamente.
Il luogo ideale è il bagno, dove è possibile infilare la vaschetta del pupo nella vasca.
Questa soluzione, però, comporta che la mamma stia in ginocchio o seduta sul bordo.
Ma il bagnetto può trasformarsi in un’occasione per un surplus di coccole: a fine giornata, sarà un piacere anche per la mamma fare il bagno con il bambino, insieme nella vasca di casa.
È buona norma mettere sul fondo un tappetino in gomma antiscivolo.
La temperatura dell’ambiente deve essere intorno ai 20°/22° gradi, circa 35°/37° per l’acqua.
Si può misurare con il termometro adatto, ma val la pena imparare a testarla direttamente: basta immergere il proprio braccio per capire se l’acqua è troppo fredda o troppo calda.
Attenzione: la pelle del neonato è talmente delicata che una temperatura per noi sopportabile può ustionarlo.
E se il bagnetto non gli piace? Meglio non insistere e riprovare dopo qualche giorno, avendo l’accortezza di parlargli dolcemente, cantare una filastrocca, raccontare una storiella, accompagnando ogni gesto con un sorriso.
Bello e pulito
Il metodo più sicuro per lavare il bimbo consiste nell’adagiarlo nell’acqua sorreggendogli la testolina con una mano tenuta dietro la nuca e insaponandolo con l’altra, tralasciando il viso.
È quindi ovvio che tutto l’occorrente deve essere sempre a portata di mano.
Il bimbo non sarà in grado di stare seduto fino ai 6 mesi circa, e anche allora l’attenzione dovrà essere sempre massima: mai, mai lasciarlo da solo nell’acqua, i rischi sono troppi.
Bene quindi prepararsi a quest’operazione quotidiana badando soprattutto alla praticità e alla sicurezza.
Da tenere a portata di mano
- Asciugamani di spugna morbidi e, se si cambia il bimbo nella stessa stanza, per evitare bruschi sbalzi di temperatura, crema protettiva per il sederino, pannolino e pigiamino.
- Il detergente: deve essere delicato, adatto alle pelle dei bambini, possibilmente non troppo schiumogeno e privo di profumo. L’ideale è un prodotto specifico per la primissima infanzia, contenente sostanze idratanti e protettive dell’epidermide, per esempio a base di Pantenolo, che ha il pregio di prevenire le irritazioni cutanee. Si tratta di una provitamina, la B5, che agisce creando una barriera protettiva tra la pelle del bebè e gli agenti irritanti esterni e, inoltre, favorisce la naturale rigenerazione cutanea. È meglio non usare il talco, la sua polvere leggerissima può venire inalata dal bambino.
Come lavare quelle testoline?
Lisci, ricci o a zero? Dalla nascita all’anno di vita la capigliatura dei bambini si può modificare più volte. Ci sono bimbi che nascono con i capelli già lunghi, altri che sono glabri: tutti avranno comunque altri capelli nel giro di qualche mese.
Ecco come comportarsi:
- I primi tempi è preferibile evitare di bagnare completamente la testa del bimbo, è sufficiente lavarla con una spugnetta morbida inumidita.
- Quando si decide di usare lo shampoo, deve trattarsi di un prodotto formulato appositamente per la primissima infanzia.
- Se compare la crosta lattea si può utilizzare un olio specifico, da massaggiare delicatamente sulla testa.