Che cos’è
L’ippocastano (Aesculus hippocastanum) è un albero a foglie decidue che può arrivare fino a un’altezza di 30 metri con una chioma che può avere fino a 10 metri di diametro.
Originario dell'Asia occidentale è oggi presente in tutta l'Europa, nel Medio Oriente e in Iran e deve il suo nome all’antico impiego per curare la tosse del cavallo (in greco, infatti, significa “castagna del cavallo”).
Attività
La principale attività riguarda l’apparato circolatorio, in particolare vene e capillari, ed è da attribuire a due principi attivi: escina ed esculoside. Vediamo quali sono le rispettive funzioni:
Principio attivo | Funzione |
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Escina | Aumenta il tono (vasocostrizione), la resistenza e l’elasticità dei vasi. |
Esculoside | Favorisce invece il riassorbimento dei liquidi e svolge quindi effetto anti edema (gonfiore). |
Altra azione importante dell’ippocastano è quella di neutralizzare i radicali liberi (antiossidante). Svolge inoltre azione cicatrizzante.
Perché si usa
L’ippocastano si utilizza prevalentemente in caso di fragilità capillare e nell’insufficienza del circolo venoso (vene varicose, emorroidi). Diversi studi hanno dimostrato che è in grado di ridurre gonfiore, dolore e formicolii alle gambe.
Poiché è attivo anche sul circolo linfatico, può essere utilizzato anche in caso di ritenzione di liquidi.
Come si usa
Si impiega l’estratto secco titolato in escina (minimo 3%) ottenuto dai semi con il tegumento e/o dalla corteccia.
Inizialmente il dosaggio di 250 mg 3 volte al giorno (corrispondente a 40 mg di escina tre volte al giorno) a stomaco pieno.
Il mantenimento prevede il dimezzamento della dose. Può essere utilizzata anche la formulazione in pomata al 20%.
Effetti indesiderati
Sono stati osservati effetti di tipo irritativo, ma soltanto a dosaggi nettamente più elevati di quelli terapeutici, in particolare a livello della mucosa gastrica a seguito di aumento della secrezione acida.
Meno rare sono invece le reazioni di tipo allergico (il 5% dei bambini dei centri urbani è sensibile al polline).
Precauzioni
L’impiego dell’ippocastano non è raccomandato in gravidanza, soprattutto nel primo trimestre, a causa di possibili stimoli sulla contrattilità uterina, nel corso dell’allattamento e in età pediatrica. Una controindicazione importante è l’insufficienza renale.
Interazioni
Può interferire con i farmaci anticoagulanti aumentandone gli effetti.