Che cos’è
Per quanto il termine meningite sia comunemente riferito alla forma epidemica, nel gergo medico indica genericamente un’infiammazione delle meningi, cioè dell’involucro che riveste il cervello e il midollo spinale, costituito da tre foglietti sovrapposti, la dura madre, la pia madre e l’aracnoide.
Indipendentemente dalla causa, le manifestazioni cliniche della meningite sono spesso accomunate da manifestazioni simili.
Cause
Le cause della meningite possono essere diverse: infettive (batteriche, virali, fungine o parassitarie), fisiche (traumatiche, da esposizione a radiazioni), neoplastiche.
Per la diagnosi è fondamentale la conoscenza della storia recente dell’individuo: la classica meningite meningococcica, per esempio, colpisce, con un tipico andamento a focolaio, persone che sono state strettamente a contatto (per esempio studenti, seminaristi, frequentatori di palestra, reclute). In genere la meningite meningococcica colpisce la prima infanzia e l’adolescenza.
Ci sono 13 diversi tipi di meningococco, ma soltanto 5 (denominati A, B, C, W 135 e Y) sono responsabili di meningite.
In Italia e in Europa i sierogruppi B e C sono i più frequenti. Va ricordato che fino al 30% degli individui è portatore sano di meningococco, che ospita nel naso e nella gola.
Altri microrganismi importanti sono lo pneumococco, un patogeno delle vie respiratorie che acquista maggiore importanza negli anziani, e l’haemophilus influenzae di tipo b, che rappresenta al contrario la causa più importante di meningite nel neonato.
Sintomi più comuni
I sintomi più frequenti della meningite sono:
- rigidità nucale;
- febbre alta;
- mal di testa;
- vomito (di solito a getto);
- compromissione del livello di coscienza;
- letargia;
- convulsioni;
I sintomi della meningite da meningococco non sono diversi da quelli delle altre meningiti batteriche, ma nel 10-20% dei casi la forma è rapida e acuta, con un decorso fulminante che può portare alla morte in poche ore.
Va precisato che nel lattante e nel bambino piccolo i sintomi possono essere più sfumati, con pianto, lamentosità, irritabilità, tendenza alla sonnolenza con scarsa reattività agli stimoli, mantenimento della classica postura “a canna di fucile”, con le ginocchia flesse e le gambe sovrapposte tra loro.
Complicazioni
La meningite, oltre alla morte fulminante, può determinare complicazioni anche gravi, con danni neurologici permanenti, come la perdita dell’udito, della vista, della capacità di comunicare o di apprendere, problemi comportamentali e danni cerebrali, fino alla paralisi.
Tra le complicazioni di natura non neurologica, in particolare per quanto riguarda il meningococco, possono esserci danni renali e alle ghiandole surrenali, con conseguenti squilibri ormonali.
Cure
La meningite batterica, diagnosticata mediante opportuni esami del sangue e del liquido cerebrospinale, richiede un trattamento con antibiotici.
A seconda dei microrganismi in causa può essere valutata l’opportunità di una profilassi antibiotica degli individui esposti al rischio di contagio.
Va ricordato che la meningite da haemophilus, quella da pneumococco e da meningococco possono essere prevenute grazie alla disponibilità di vaccini specifici.
Quando consultare il medico
È sempre bene consultare il medico nel caso in cui un individuo lamenti mal di testa ingravescente, con progressiva perdita dello stato di coscienza (difficoltà al risveglio) ed eventuale vomito a getto.
Dopo un trauma cranico, a meno di lesioni evidenti, è fondamentale un periodo di osservazione di 24 ore. Nel caso di un bambino i genitori vengono allertati a verificarne la reattività e il comportamento.