Che cos’è
Il diabete di tipo 2 è la forma più diffusa di diabete. È caratterizzato da un’insufficiente produzione di insulina, l’ormone che permette l’utilizzo del glucosio come fonte di energia, con accumulo di glucosio nel sangue.
Si manifesta di solito in età adulta, dopo i 45 anni, anche se recentemente sembra tenda a svilupparsi anche prima, in associazione all’aumento di obesità e sovrappeso.
È definito anche diabete non insulino dipendente, perché in genere non richiede una terapia insulinica quotidiana come accade nel diabete di tipo 1.
Cause
Come per il tipo 1, la malattia riconosce una certa familiarità: avere un parente diabetico aumenta il rischio di sviluppare la malattia.
Ma nel tipo 2 ci sono altri fattori predisponenti da considerare: primo fra tutti, l’eccesso di peso; poi l’inattività fisica, l’età, l’eventuale scarsa tolleranza al glucosio.
Sintomi comuni
Frequente bisogno di urinare, sete eccessiva, anormale stanchezza e gli altri tipici segnali legati al diabete di tipo 1 possono presentarsi anche nel tipo 2, ma in modo meno evidente e più graduale.
Visto che per anni la malattia può essere del tutto asintomatica, per evitare il pericolo di scoprirla tardi quando ha già causato danni, superati i 40 anni conviene sottoporsi a controlli della glicemia almeno una volta l’anno, anche in assenza di sintomi.
Complicanze
L’eccessiva concentrazione di glucosio nel sangue può portare con il tempo a danni al cuore e ai vasi; ma anche a occhi (retinopatia), reni (nefropatia) e sistema nervoso (neuropatia). Le conseguenze possono essere molto gravi.
È però possibile prevenirle o ridurre drasticamente il rischio con un sistematico autocontrollo della glicemia e una corretta terapia.
Terapia
Come per il diabete di tipo 1, anche nel tipo 2 l’obiettivo della terapia è il mantenimento di una glicemia il più possibile vicina alla norma.
Il controllo del peso, un’alimentazione equilibrata e il regolare esercizio fisico sono fondamentali e in alcuni casi possono bastare.
Se adottare tali misure non bastasse, il medico potrà prescrivere farmaci ipoglicemizzanti orali e, in alcuni casi, aggiungere anche l’insulina.
Quando rivolgersi al medico
Nel caso si sospetti di avere il diabete è sempre necessario consultare il medico il quale prescriverà le analisi da eseguire e, nel caso si confermi la malattia, potrà dare tutte le indicazioni su come attuare il quotidiano autocontrollo della glicemia e quale terapia seguire.
Nel diabete, di tipo 1 e di tipo 2, la capacità del paziente di gestire quotidianamente la propria condizione, seguendo le indicazioni del diabetologo è importante quanto le visite e i controlli periodici.
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