DOMANDA
Nonostante le cure, continuo ad avere episodi di candida: come posso contrastarla definitivamente?
RISPOSTA DELL'ESPERTO
Risponde: Anna Maria Paoletti, Ginecologa
L’infezione da candida viene spesso scambiata per un semplice fastidio intimo e quindi trascurata. Capita infatti che le pazienti che ne soffrono si rechino dal ginecologo soltanto quando i sintomi sono diventati particolarmente intensi.
Per contrastarla è necessario un trattamento specifico, da seguire con attenzione, rispettando le indicazioni dello specialista e continuando la terapia per tutta la sua durata, senza interromperla solo perché i sintomi cominciano ad attenuarsi o a svanire.
Lo scopo della terapia non è solo combattere la fase acuta dell’infezione, ma anche minimizzare la probabilità che il disturbo si ripresenti e cronicizzi.
Il 20% circa delle donne che hanno a che fare con la candida tendono infatti a sviluppare una forma ricorrente, definita così quando la donna soffre di almeno quattro infezioni da candida nell’arco di un anno.
Perché ciò non accada, oltre a rispettare le indicazioni del ginecologo ogni volta che il disturbo si ripresenta, è necessario mettere in atto alcune forme di prevenzione. In particolare, tra i fattori che contribuiscono alla comparsa di recidive c’è la possibilità che l’infezione non scompaia del tutto, ma rimanga latente, senza manifestarsi con alcun sintomo.
Inoltre, nel periodo successivo a una terapia antimicotica (oppure in caso di assunzione di antibiotici, uno dei principali fattori di rischio per l’infezione da candida), può essere utile cercare di ripristinare l’equilibrio della microflora vaginale endogena con prodotti probiotici a base di lattobacilli. Si tratta di organismi con un’azione acidificante e protettiva, in grado di creare una vera e propria barriera naturale nei confronti di infezioni e recidive da candida.
Infine, per ridurre la probabilità che l’infezione si ripresenti è opportuno seguire una dieta sana e bilanciata (cercando di limitare il consumo di latte e latticini e di cibi contenenti zucchero o farina bianca), mantenere un’adeguata igiene intima (senza eccedere con i lavaggi e scegliendo detergenti con pH adeguato e non troppo aggressivi) e utilizzare biancheria intima traspirante in fibre naturali, per ridurre l'umidità che favorisce la proliferazione del fungo. Per lo stesso motivo è consigliabile evitare di indossare a lungo costumi o, più in generale, capi d'abbigliamento bagnati o umidi.
Anna Maria Paoletti
Ginecologa
Professore ordinario di Ginecologia e Ostetricia all’Università degli studi di Cagliari è anche, presso lo stesso ateneo, direttore della Scuola di specializzazione in Ginecologia e Ostetricia.
Si occupa in particolare di endocrinologia ginecologica e dei problematiche legate alla menopausa e alla contraccezione. Autrice di oltre 600 pubblicazioni scientifiche, tra ricerche pubblicate su riviste internazionali, monografie, manuali professionali.