Finasteride per la caduta dei capelli

DOMANDA

Sono un ragazzo di 23 anni e scrivo perché da un anno a questa parte ho iniziato a perdere capelli. Su consiglio di un dermatologo sarei intezionato ad assumere finasteride per risolvere il problema della caduta. Prima di iniziare con la cura ho preferito parlare con un andrologo, il quale mi ha fatto sorgere dei dubbi sia per i possibili effetti collaterali (quali disfunzioni erettili, calo del desiderio, dolore testicolare, ecc) sia per i problemi irreversibili che potrebbero presentarsi.

RISPOSTA DELL'ESPERTO

Risponde: Mario Maggi, Andrologo e sessuologo

Il farmaco di cui parla (finasteride 1 mg) funziona perché inibisce la formazione del metabolita attivo del testosterone, chiamato diidrotestosterone (o DHT). Questo porta a diminuire gli effetti fisiologici del DHT, quindi riduce la perdita di capelli a livello delle tempie, ma può, in linea teorica, andare a impattare negativamente sulla sessualità (disfunzione erettile, calo del desiderio). Questo effetto è più teorico che pratico perché gli studi riportano che la finasteride al dosaggio di 1 mg ha un impatto minimo se non inesistente sulla sessualità maschile. Caso diverso è quello della finasteride a dosaggi superiori (5 mg), comunemente usati per curare l'ingrossamento della prostata. Gli studi in questo caso sono concordi nel riportare la comparsa o peggioramento di disturbi sessuali associati all'uso di finasteride 5 mg (così come alla dutasteride 0,5 mg che è un farmaco molto simile). Per quanto riguarda invece l'irreversibilità degli effetti avversi legati all'assunzione di questo tipo di farmaci (la cosiddetta sindrome post-finasteride), non esiste ad oggi nessuno studio clinico condotto in maniera seria che dimostri l'esistenza di questa condizione, anzi esistono studi che la smentiscono. In conclusione, gli effetti avversi sulla sessualità sono minimi o nulli quando si usa la finasteride 1 mg, sono invece frequenti per l'uso dei dosaggi tipici per l'ipertrofia prostatica benigna (finasteride 5 mg o dutasteride 0,5 mg). Tali effetti sono reversibili alla sospensione del farmaco.

Mario Maggi
Andrologo e sessuologo
Dal 2000 è Professore Ordinario di Endocrinologia, Facoltà di Medicina, Università di Firenze.
Laureatosi in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli studi di Firenze, si è specializzato in Endocrinologia nella stessa Università. Tra il 1985 e il 1986 è stato Ricercatore ospite presso il Laboratory of Theoretycal and Physical Biology, NICHD dell’NIH, a Bethesda (Usa) e dal 1986 al 1990 ha lavorato come Medico specialista presso l’Unità di Endocrinologia dell’Università di Firenze. Dal 1992 al 1994 ha ricoperto il ruolo di Professore di Endocrinologia presso la Scuola di Specializzazione di Endocrinologia dell’Università di Pisa e dal 1992 al 2004 presso la Scuola di Specializzazione di Endocrinologia dell’Università di Firenze. Nel 1993 è stato Assistente Medico presso l’unità di Endocrinologia dell’Azienda Ospedaliera Careggi e dal 1993 al 2000 Aiuto Medico, Dirigente I Livello presso l’Unità di Andrologia della medesima Azienda. Dal 1993 al 2004 Professore di Andrologia presso la Scuola di Specializzazione di Ostetricia e Ginecologia, Università di Firenze e da 1996 al 2000 Professore di Andrologia presso la Scuola di Specializzazione di Endocrinologia, Università di Brescia. Dal 2005 è Direttore S.O.D. Medicina della Sessualità e Andrologia, Azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi, Firenze.
Ha al suo attivo più di 240 pubblicazioni, inclusi articoli su riviste nazionali e internazionali, la redazione di capitoli inerenti la riproduzione umana e la medicina della sessualità su svariati libri e diverse relazioni a congressi nazionali e internazionali.
Da anni si occupa di Andrologia e Medicina della sessualità (http://www.andrological.org/ http://www.ilmiodono.it/it/organizzazioni/?id_organizzazione=84).
È Editor associato per il “Journal of Sexual Medicine” e l’“Acta Physiologica Scandinava” ed è nel Board scientifico dell’“International Journal of Endocrinology”.
È membro di numerose società scientifiche, quali Endocrine Society; European Academy of Andrology; European Society for Sexual Medicine; Società Italiana di Endocrinologia; Società Italiana di Andrologia e Medicina della Sessualità; Società Italiana Sessuologia Scientifica. Dal 2010 è segretario della European Academy of Andrology e coordina l’attività regionale della Società Italiana di Andrologia e Medicina della Sessualità. È chairman del Comitato di Endocrinologia delle disfunzioni sessuali maschili del ISSM Standard's Committee.

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