Come combattere i sintomi della menopausa

DOMANDA

Ho 52 anni e sono in premenopausa, ho il ciclo "ballerino" e molti disturbi, per risolvere i quali, dopo vari tentativi, il mio ginecologo mi ha prescritto cerotti e ovuli. Vampate e nausea sono spariti, ma ahimé insonnia e stanchezza no! Ho provato di tutto, melatonina, magnesio, rimedi naturali, Cimicifuga racemosa e acido folico plus, tutto invano. Può consigliare, a me e a tutte le donne che vivono i miei stessi disturbi, qualcosa di specifico per combattere l'insonnia notturna e la stanchezza diurna? Queste due cose mi portano anche a problemi di memoria e di concentrazione e il mio lavoro ne risente.

RISPOSTA DELL'ESPERTO

Risponde: Emilio Arisi, Ginecologo

Nella condizione premenopausale e menopausale compaiono molto spesso in termini precoci fenomeni soggettivi di tipo vasomotorio, come le vampate di calore, ma anche altri segni e sintomi, come la difficoltà nella concentrazione o la difficoltà a dormire in modo continuato e riposante e a altro ancora. Negli anni successivi compariranno progressivamente problemi quali cedimento del pavimento pelvico con possibile incontinenza urinaria, difficoltà ai rapporti e disturbi più generali dell’organismo. Poiché la premenopausa e la menopausa sono caratterizzate da una progressiva riduzione della produzione di estrogeni e poi da una loro carenza, i descritti fenomeni sono paralleli a questa riduzione. Ne consegue che la terapia più indicata per combatterli è certamente la sostituzione con estrogeni assunti dall’esterno per sostituire ciò che l’organismo dall’interno non produce più. Ciò similmente a quanto comunemente avviene se la tiroide non funziona o il pancreas non funziona. La terapia estrogenica della menopausa ha, come tutte le terapie, dei suoi limiti, il principale dei quali è che talvolta non ottiene il risultato desiderato, cioè quello di fare sparire i sintomi di cui abbiamo parlato. Inoltre, se la donna ha ancora l’utero, alla terapia estrogenica va aggiunto un progestinico per via generale o preferibilmente per via locale intrauterina, allo scopo di proteggere l’endometrio. Infine la terapia può avere delle controindicazioni, che vanno valutate dal medico prima della prescrizione dei farmaci, oppure possono insorgere dei fenomeni collaterali in corso di uso, che vanno adeguatamente osservati dal medico per tirarne le pratiche conseguenze, come la sospensione della terapia o la modifica di alcuni dei farmaci sia nella dose che nella modalità di somministrazione. Ciò non esclude che il medico curante possa accompagnare la terapia estrogenica con altri farmaci capaci di meglio combattere alcuni di questi fenomeni, come ad esempio la difficoltà nel sonno, in donne che ne siano afflitte con particolare intensità. A volte il risultato non si ottiene immediatamente, cioè nel giro di poche settimane, ma occorrono anche mesi e pazienza. Talvolta le terapie vanno anche corroborate da cambiamenti nello stile di vita che aiutino il corpo che va mutando e le sue funzioni mutate alla nuova condizione di vita, perché questa possa essere vissuta in qualità.

Emilio Arisi
Ginecologo
Dal 1993 al 2010 è stato Direttore della U.O. di Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale Regionale “S. Chiara” di Trento dove, dall’inizio del 2002 è stato coordinatore del Dipartimento Materno-Infantile della Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari della Provincia di Trento. Attualmente esercita la sua attività ambulatoriale come libero-professionista a Carpi (Modena) e Trento. Laureatosi in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli studi di Parma, si è specializzato in Ostetricia e Ginecologia nella stessa Università. Tra il 1969 ed il 1993 ha lavorato in vari ospedali (Carpi MO, Correggio RE, Policlinico Universitario di Modena, Suzzara MN, Guastalla RE). Ha effettuato migliaia di interventi chirurgici, in ambito sia ostetrico sia ginecologico. Negli ultimi anni ha posto principalmente la propria attenzione sulla chirurgia oncologica-ginecologica. Ha al suo attivo circa 500 pubblicazioni, dedicate soprattutto ai problemi della contraccezione, dell’aborto volontario e della oncologia ginecologica, ma anche della gravidanza e della menopausa, inclusi articoli su riviste nazionali e internazionali, relazioni a congressi nazionali e internazionali, e alcuni volumi. È stato Direttore Scientifico della edizione italiana della rivista specialistica “Current Obstetrics & Gynecology” dal 1992 al dicembre 2006. Per molti anni è stato Presidente nazionale dell’UICEMP (www.uicemp.org), una associazione di consultori privati (CEMP), che è federata alla IPPF (International Planned Parenthood Federation) (www.ippf.org), la più grande organizzazione non governativa mondiale dedicata ai problemi della salute riproduttiva. Per molti anni è stato nel Consiglio mondiale e in quello europeo della IPPF. È membro del Consiglio nazionale dell’AOGOI (Associazione Ginecologi Ospedalieri Italiani), di cui è segretario regionale per il Trentino-Alto Adige. È stato per il triennio 2005-2007 consigliere nel Direttivo nazionale della SIGO (Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia) ed è stato eletto tesoriere della SIGO per il triennio 2008-2010. È Presidente della SMIC (Società Medica Italiana per la Contraccezione), che è stata fondata nel luglio 2006. È Direttore scientifico della rivista “Contraccezione Sessualità Salute Riproduttiva”, organo ufficiale della SMIC. È membro di varie organizzazioni scientifiche nazionali e internazionali. Per il periodo 2012-2016 è stato eletto nel Board of Directors della ESC (European Society of Contraception). Nel giugno 2012 è socio fondatore dell’ECEC (European Consortium for Emergency Contraception), ed è nominato nel ECEC Board.

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