DOMANDA
Vorrei sapere se l'assunzione di levotiroxina può portare problemi di disfunzione erettile.
RISPOSTA DELL'ESPERTO
Risponde: Mario Maggi, Andrologo e sessuologo
Se la dose di levotiroxina che sta assumendo è adeguata e il suo TSH è nei limiti, la sua assunzione non può in alcun modo interferire con la funzione erettile. Riguardo ai farmaci che sembrano avere un effetto negativo sulla sessualità, sulla base dei dati a oggi disponibili, ci sono i beta-bloccanti (eccetto il nebivololo), i diuretici tiazidici e lo spironolattone. Il nebivololo sembra essere una eccezione tra i beta-bloccanti; sembra, infatti miglioare la funzione erettile nei soggetti ipertesi in trattamento. Gli ACE-inibitori, sartanici e calcio-antagonisti non sembrano avere effetti rilevanti sulla funzione sessuale; anzi, secondo alcuni autori avrebbero addirittura anche effetti protettivi (i sartanici in particolare). Infine due parole su due antiaritmici frequentemente utilizzati. L'amiodarone può influenzare la funzione sessuale qualora comprometta la funzione tiroidea; la digitale invece sembra avere in alcuni soggetti effetto deleterio su desiderio sessuale ed erezione. Per quanto concerne i farmaci ipolipemizzanti, sulla base delle conoscenze a oggi disponibili, sembra che i fibrati incrementino il rischio di disfunzione erettile, così come le statine, quando assunte da sole, possano avere effetti negativi sulla sessualità; invece, le statine se usate in associazione con inibitori della fosfodiesterasi tipo 5 (sildenafil, talafil, vardenafil) migliorano la funzione erettile. Fatte queste premesse, è tuttavia fondamentale ricordare che per mantenere una buona funzione sessuale è necessario ridurre al minimo tutti i fattori di rischio cardiovascolari, quali ipertensione, sovrappeso, dislipidemia, fumo. Pertanto, sebbene sia stato descritto per alcuni farmaci un effetto negativo sulla funzione sessuale in alcuni soggetti, è buona regola consultare sempre il proprio medico di fiducia per una eventuale modifica della terapia e non sospendere alcun farmaco di propria iniziativa. Infatti, una pressione scarsamente controllata, così come elevati valori di lipidi nel sangue, possono avere un effetto più deleterio (e spesso talvolta in maniera irreversibile) sulla funzione sessuale.
Mario Maggi
Andrologo e sessuologo
Dal 2000 è Professore Ordinario di Endocrinologia, Facoltà di Medicina, Università di Firenze.
Laureatosi in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli studi di Firenze, si è specializzato in Endocrinologia nella stessa Università. Tra il 1985 e il 1986 è stato Ricercatore ospite presso il Laboratory of Theoretycal and Physical Biology, NICHD dell’NIH, a Bethesda (Usa) e dal 1986 al 1990 ha lavorato come Medico specialista presso l’Unità di Endocrinologia dell’Università di Firenze. Dal 1992 al 1994 ha ricoperto il ruolo di Professore di Endocrinologia presso la Scuola di Specializzazione di Endocrinologia dell’Università di Pisa e dal 1992 al 2004 presso la Scuola di Specializzazione di Endocrinologia dell’Università di Firenze. Nel 1993 è stato Assistente Medico presso l’unità di Endocrinologia dell’Azienda Ospedaliera Careggi e dal 1993 al 2000 Aiuto Medico, Dirigente I Livello presso l’Unità di Andrologia della medesima Azienda. Dal 1993 al 2004 Professore di Andrologia presso la Scuola di Specializzazione di Ostetricia e Ginecologia, Università di Firenze e da 1996 al 2000 Professore di Andrologia presso la Scuola di Specializzazione di Endocrinologia, Università di Brescia. Dal 2005 è Direttore S.O.D. Medicina della Sessualità e Andrologia, Azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi, Firenze.
Ha al suo attivo più di 240 pubblicazioni, inclusi articoli su riviste nazionali e internazionali, la redazione di capitoli inerenti la riproduzione umana e la medicina della sessualità su svariati libri e diverse relazioni a congressi nazionali e internazionali.
Da anni si occupa di Andrologia e Medicina della sessualità (http://www.andrological.org/ http://www.ilmiodono.it/it/organizzazioni/?id_organizzazione=84).
È Editor associato per il “Journal of Sexual Medicine” e l’“Acta Physiologica Scandinava” ed è nel Board scientifico dell’“International Journal of Endocrinology”.
È membro di numerose società scientifiche, quali Endocrine Society; European Academy of Andrology; European Society for Sexual Medicine; Società Italiana di Endocrinologia; Società Italiana di Andrologia e Medicina della Sessualità; Società Italiana Sessuologia Scientifica. Dal 2010 è segretario della European Academy of Andrology e coordina l’attività regionale della Società Italiana di Andrologia e Medicina della Sessualità. È chairman del Comitato di Endocrinologia delle disfunzioni sessuali maschili del ISSM Standard's Committee.