DOMANDA
Buon giorno, a gennaio dovrei sottopormi alla biopsia per certificare la mia celiachia scoperta due anni fa dopo il secondo di tre aborti. Non essendo riuscita a trovare un gastroenterologo di fiducia che riuscisse a rispondere ai miei quesiti mi sono rivolte alla Asl, ma purtroppo non hanno saputo chiarire un mio dubbio: essendo sottoposta a una dieta senza glutine da ormai quasi due anni, mi chiedevo se per non avere falsi negativi non dovessi tornare a mangiare glutine prima dell'esame.
RISPOSTA DELL'ESPERTO
Risponde: Samanta Mazzocchi, Specialista in Gastroenterologia ed endoscopia digestiva
La diagnosi della malattia celiaca inizia con i test anticorpali e prosegue con il gold standard, la esofagogastroduodenoscopia per le biopsie duodenali in modo da classificare istologicamente la malattia. Tali indagini vanno eseguite in una fase di dieta libera, in modo da documentare la malattia attiva. Successivamente, dopo l’impostazione dell'unica terapia, la dieta aglutinata, le recenti linee guida del 2015 indicano che una seconda biopsia va considerata in caso di pazienti che pur essendo a dieta senza glutine rimangono sintomatici, mentre non è necessaria, almeno per quanto riguarda i pazienti in età pediatrica, nei celiaci a dieta senza glutine che presentano risoluzione della sintomatologia e negativizzazione della sierologia. Tuttavia, in caso venga indicata dallo specialista la necessità di eseguire una seconda biopsia a distanza dalla precedente, questo esame deve essere effettuato in corso di rigorosa dieta aglutinata, per evidenziare la ricrescita dei villi intestinali e la risoluzione delle lesioni e pertanto documentare l’efficacia della dieta.
Samanta Mazzocchi
Specialista in Gastroenterologia ed endoscopia digestiva
Laureata in Medicina e Chirurgia nel 2002 presso l’Università degli Studi di Pavia. Ha operato come studente interna e poi come specializzanda presso l’Istituto di Medicina Interna del Policlinico IRCCS San Matteo di Pavia, dove nel 2008 ha conseguito il diploma di Specializzazione in "Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva".
Dal 2009 presta servizio presso l’U.O. di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva dell’IRCCS Policlinico di San Donato Milanese. Dal 2013 opera come dirigente medico presso l’UO di Medicina dell’Ospedale di Castel San Giovanni, Azienda Ospedaliere di Piacenza, in qualità di Medico Gastroenterologo, occupandosi sia dell’ambulatorio di gastroenterologia sia di endoscopia digestiva.
Ha partecipato a diversi corsi e congressi di aggiornamento ed è coautrice di pubblicazioni scientifiche su riviste nazionali ed internazionali.
Nel febbraio 2004 ha partecipato a Bologna al “Corso residenziale di addestramento sulle metodiche di studio della motilità gastro-intestinale”.
Nel maggio 2008 è stata relatrice al Corso “Screening, inquadramento e trattamento delle disfagie neurogene” a Pavia con una relazione sul Ruolo della manometria esofagea.
Nel novembre 2009 è stata relatrice al Corso “Se il freddo fa diventare la mani blu”, a Grumello del Monte (BG) con la relazione “le complicanze gastroenteriche e terapia”.
Nel Marzo 2010 è stata relatrice al Simposio di Chirurgia Colorettale funzionale dal titolo “Le disfunzioni del pavimento pelvico”, presso il Policlinico San Donato Milanese.