DOMANDA
Sono stata operata di colecistectomia ma continuo ad avere dei problemi; il medico curante mi ha detto di effettuare una colangiografia a risonanza magnetica. Soffro un pò di claustrofobia: quanto tempo dura l'esame? È necessario farlo esclusivamente in un apparecchio da risonanza chiuso o si può fare con risonanza aperta?
RISPOSTA DELL'ESPERTO
Risponde: Samanta Mazzocchi, Specialista in Gastroenterologia ed endoscopia digestiva
La colangio-RMN permette la visualizzazione e quindi lo studio delle vie biliari e pancreatiche, è un esame piuttosto rapido (circa 20-30 minuti) che necessità della collaborazione del paziente (apnee e prolungata immobilità). La RM per lo studio dell’addome e delle vie biliari richiede apparecchiature ad alto campo magnetico (almeno 1,5 Tesla), mentre i "magneti aperti" sono di solito a basso campo (0,2-0,5 Tesla), anche se in Centri di alto livello attualmente sono presenti macchinari di ultima generazione che presentano un alto campo magnetico in macchine "aperte". Il disturbo di claustrofobia si potrebbe eventualmente tenere sotto controllo con l’assunzione di un ansiolitico preso prima dell’esame.
Samanta Mazzocchi
Specialista in Gastroenterologia ed endoscopia digestiva
Laureata in Medicina e Chirurgia nel 2002 presso l’Università degli Studi di Pavia. Ha operato come studente interna e poi come specializzanda presso l’Istituto di Medicina Interna del Policlinico IRCCS San Matteo di Pavia, dove nel 2008 ha conseguito il diploma di Specializzazione in "Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva".
Dal 2009 presta servizio presso l’U.O. di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva dell’IRCCS Policlinico di San Donato Milanese. Dal 2013 opera come dirigente medico presso l’UO di Medicina dell’Ospedale di Castel San Giovanni, Azienda Ospedaliere di Piacenza, in qualità di Medico Gastroenterologo, occupandosi sia dell’ambulatorio di gastroenterologia sia di endoscopia digestiva.
Ha partecipato a diversi corsi e congressi di aggiornamento ed è coautrice di pubblicazioni scientifiche su riviste nazionali ed internazionali.
Nel febbraio 2004 ha partecipato a Bologna al “Corso residenziale di addestramento sulle metodiche di studio della motilità gastro-intestinale”.
Nel maggio 2008 è stata relatrice al Corso “Screening, inquadramento e trattamento delle disfagie neurogene” a Pavia con una relazione sul Ruolo della manometria esofagea.
Nel novembre 2009 è stata relatrice al Corso “Se il freddo fa diventare la mani blu”, a Grumello del Monte (BG) con la relazione “le complicanze gastroenteriche e terapia”.
Nel Marzo 2010 è stata relatrice al Simposio di Chirurgia Colorettale funzionale dal titolo “Le disfunzioni del pavimento pelvico”, presso il Policlinico San Donato Milanese.