DOMANDA
A mia moglie in un paese asiatico con standard sanitari non elevati è stata recentemente diagnosticata la tubercolosi, mentre io al momento mi trovo in Italia. Informandomi su internet ho visto che questa malattia non sempre è contagiosa, ma quando a breve la raggiungerò come dovrò comportarmi? Dovrò usare sempre la mascherina ed evitare ogni rapporto intimo? Per quanto tempo? Come fare a capire se può essere contagiosa? Inoltre la malattia è stata diagnosticata solo sulla base di raggi X al torace, e il giorno stesso ha cominciato la terapia antibiotica che mi ha detto le procura vomito e colorito giallastro al viso: è cnormale tutto questo?
RISPOSTA DELL'ESPERTO
Risponde: Francesco Tursi, Pneumologo
La tubercolosi è una malattia contagiosa che si trasmette per via aerea mediante un batterio, il Mycobacterium tuberculosis. Il contagio può avvenire per trasmissione da un individuo malato, tramite saliva, starnuto o colpo di tosse. Per trasmettere l’infezione bastano pochissimi bacilli, anche se non necessariamente tutte le persone contagiate dai batteri della Tb si ammalano subito. Si calcola che solo il 10-15% delle persone infettate dal batterio sviluppa la malattia nel corso della sua vita. Un individuo malato, però, se non è sottoposto a cure adeguate può infettare, nell’arco di un anno, una media di 10-15 persone. La diagnosi si effettua col radiogramma del torace e con il test di Mantoux, si approfondisce poi la diagnossi effettuando, dove è presente un servizio di endoscopia toracica, un broncoaspirato per verificarne la presenza o, in assenza di questo, si cerca il bacillo nell'escreato. Il trattamento farmacologico si basa sull’uso di antibiotici, in particolare di isoniazide, rifampicina, etambutolo (o streptomicina) e pirazinamide (definiti farmaci di prima linea), per due mesi. Nei successivi 4-6 mesi, la terapia prosegue con due farmaci in associazione, ad esempio isoniazide e etambutolo. Nel caso di farmacoresistenza, in particolare segnalata contro rifampicina e isoniazide, è necessario utilizzare per un periodo molto più lungo farmaci di cosiddetta seconda linea, che possono essere molto più costosi e provocare più effetti collaterali. Per rispondere nel particola alla sua domanda: se la paziente è bacillifera e cioè se ha una caverna polmonare, dovrà usare la mascherina e non potrà avere rapporti intimi con lei; se la paziente invece non è contagiosa potrà comportarsi normalmente. Il colorito di sua moglie è doovuto all'uiso di farmaci che sta prendendo però potrebbe manifestare un intossicazione da parte degli stessi, per cui porti sua moglie appena può presso in centro infettivologico italiano.
Francesco Tursi
Pneumologo
Dal 2005 è Dirigente medico presso l’UO di Pneumologia dell’Ospedale Maggiore di Lodi.
È dal 2002 Segretario dell’Associazione Italiana per lo Studio della Tosse (A.I.S.T.), www.assotosse.com e dal 2009 Presidente dell’ ALOR onlus (associazione lodigiana di ossigenoterapia riabilitativa).
Nel 2008 ha effettuato la segreteria scientifica del convegno “Inquinamento atmosferico: stato e impatto sulle vie respiratorie” tenutosi a Lodi.
È stato Relatore in diversi convegni accreditati ECM.
Ha realizzato diverse pubblicazioni e studi di ricerca, tra cui:
Partecipazione alla stesura del manuale di “Malattie dell'apparato respiratorio” (C: Terzano) ed. Springer 2006;
nel 2005 Progetto ICEBERG che ha permesso di valutare l’effetto degli inquinanti indoor sulla salute degli operai della provincia di Bologna in collaborazione con API, CNR, azienda ausl di Bologna; nel 2002-2004 Studio AIST. L’ AIST (Associazione Italiana Studio Tosse) ha condotto una ricerca multicentrica, alla quale hanno partecipato 12 centri ospedalieri ed universitari disposti su tutto il territorio nazionale, con lo scopo di valutare le relazioni esistenti tra l’eziologia e le caratteristiche della tosse, nonché di valutare la prevalenza delle varie cause di tosse;
“Broncopneumopatia cronica ostruttiva, non solo un male di stagione”, D&T (diagnosi e terapia) anno XXII, numero 10, dicembre 2003;
“Tosse: aspetti diagnostici e terapeutici”, anno II, numero 1, Allergy and Respiratory Diseases, 2003;
“ Inquinamento atmosferico: il punto di vista dello pneumologo. Atti del XVIII congresso internazionale della società degli otorinolaringoiatri;
Roma IFOS giugno 2005; Questionario per valutare l’impatto della tosse cronica sulla qualità di vita, quarto convegno nazionale AIST, 2003.
Ha particolare interesse nello studio delle acque minerali e ha collaborato alla stesura di: “Guida alle Acque Minerali in Bottiglia”, V edizione, 2002 e VI edizione, 2005.