DOMANDA
La mia bimba ha 14 giorni; le faccio il bagnetto 2 volte a settimana, ma proprio non ne vuole sapere di rilassarsi: appena la immergo inizia a strillare come una pazza e piange. l'acqua è a 37 gradi. Mi hanno consigliato di immergere anche le orecchie così dovrebbe tranquillizzarsi, ma ho paura le venga l'otite, io non so se con il passare del tempo si abituerà, però vorrei sapere se è possibile immergere le orecchie di un neonato senza alcun rischio.
RISPOSTA DELL'ESPERTO
Risponde: Marina Battaglioli, Pediatra e neonatologa
I neonati spesso non gradiscono essere spogliati e manipolati. Sono abituati ad essere raccolti e avvolti in una sorta di guscio, il sacco amniotico in cui sono stati per 9 mesi. Sentirsi senza confini e senza contenimento intorno a sé spesso li agita, e piangono. Così il bagnetto, che nel nostro immaginario è un momento piacevole, diventa un vero e proprio incubo. Non insista, dia alla piccola il tempo di abituarsi gradualmente alle manovre del cambio del pannolino e dei vestitini. La lavi poco alla volta, arriverà poco alla volta al bagno in immersione. Immergerli completamente (escluso il volto, per respirare) può in effetti aiutare: elimina la sensazione sgradevole di freddo sulle parti che escono dall'acqua e ricorda più facilmente il liquido amniotico in cui erano contenuti. Bisogna, però, avere una presa salda sul piccolo, per non farlo scivolare del tutto nell'acqua. Nel dubbio, è meglio aspettare: più avanti lo apprezzerà.
Marina Battaglioli
Pediatra e neonatologa
Dirigente medico di 1° livello c/o Patologia Neonatale – Nido P.O. Buzzi.
Laureata in Medicina e Chirurgia a Milano nel 1990, opera fino al 1994 come studente interna prima e poi come specializzanda presso la Clinica De Marchi e la Clinica Mangiagalli dell’Università degli Studi di Milano dove consegue la specializzazione in Pediatria Generale nel 1994 e in Neonatologia nel 1996.
Tra il 1994 e il 1996 è titolare di una borsa di studio per il Trasporto Neonatale d’Emergenza presso il reparto di Patologia Neonatale della Clinica Mangiagalli, dove opera fino al 1998. Tra il 1998 e il 2000 presta la propria opera al Nido dell’Ospedale S.Giuseppe di Milano prima e poi alla Divisione di Pediatria e Patologia Neonatale dell’Ospedale “Valduce” di Como.
Dal 2000 assume l’incarico a tempo indeterminato presso il reparto di Patologia Neonatale e Nido dell’Ospedale Buzzi, attualmente è Dirigente medico di 1° livello.