DOMANDA
Ho un figlio piccolo che allatto al seno. L'ho lasciato insieme alla mia vicina di casa come ho fatto spesso perché dovevo andare a fare la spesa. Tornando l'ho trovata che stava allattando mio figlio al seno, e lei mi ha confessato di averlo fatto più volte a mia insaputa, credendo di non fare nulla di male. Non c'è rischio di qualche malattia (epatiti virali tra cui anche la B perché non è ancora vaccinato, Hiv, sifilide, gonococco ecc.)? Questa ragazza ha partorito in casa, controlli non ne ha mai fatti e non conduce una vita sana.
RISPOSTA DELL'ESPERTO
Risponde: Marina Battaglioli, Pediatra e neonatologa
L'allattamento materno protegge dalle infezioni in senso generale. Fornisce al neonato anticorpi e cellule vive del sistema immunitario, che sono un'ottima difesa dell'apparato gastroenterico e delle prime vie aeree. Ma non è la panacea. Con il latte, alcuni infezioni possono, invece, essere trasmesse al neonato: l'Hiv è l'esempio principe. Se la madre è affetta, è una controindicazione assoluta ad allattare. Per per l'epatite B, sarebbe lo stesso, ma esiste un vaccino. L'epatite C e altre infezioni, meritano ogni volta un discorso a sé. Sifilide e gonorrea, invece non si trasmettono con il latte. Una volta il "baliatico" era una pratica diffusa: se una madre non voleva o non poteva allattare il figlio, si rivolgeva a una balia, la cui salute era certificata da un medico. Si certificavano anche i "buoni costumi" della balia: erano una garanzia contro le malattie di cui lei stessa parla, in gran parte a trasmissione sessuale, in un'epoca in cui gli esami del sangue erano poco affidabili per una diagnosi. Oggi esistono le cosiddette "banche del latte", che raccolgono il latte donato da donne che ne hanno in abbondanza e lo donano a chi non ne ha. Prima, però, si provvede alla sua pastorizzazione, che lo rende sicuro. Non è detto che la sua vicina abbia alcuna delle malattie nominate prima, ma non deve allattare suo figlio senza il suo consenso. Non so cosa lei intenda per abitudini non sane: fumo, uso di sostanze illecite, abitudini alimentari scorrette, promiscuità? Comunque, a maggior ragione, dovrebbe dirle che non gradisce che suo figlio venga allattato da persone diverse dalla sua mamma.
Marina Battaglioli
Pediatra e neonatologa
Dirigente medico di 1° livello c/o Patologia Neonatale – Nido P.O. Buzzi.
Laureata in Medicina e Chirurgia a Milano nel 1990, opera fino al 1994 come studente interna prima e poi come specializzanda presso la Clinica De Marchi e la Clinica Mangiagalli dell’Università degli Studi di Milano dove consegue la specializzazione in Pediatria Generale nel 1994 e in Neonatologia nel 1996.
Tra il 1994 e il 1996 è titolare di una borsa di studio per il Trasporto Neonatale d’Emergenza presso il reparto di Patologia Neonatale della Clinica Mangiagalli, dove opera fino al 1998. Tra il 1998 e il 2000 presta la propria opera al Nido dell’Ospedale S.Giuseppe di Milano prima e poi alla Divisione di Pediatria e Patologia Neonatale dell’Ospedale “Valduce” di Como.
Dal 2000 assume l’incarico a tempo indeterminato presso il reparto di Patologia Neonatale e Nido dell’Ospedale Buzzi, attualmente è Dirigente medico di 1° livello.