DOMANDA
Sono la mamma di una bambina di 18 mesi. Mi piacerebbe avere un'opinione da un medico esperto in materia di fumo passivo e il cosiddetto terziario (vestiti, capelli, divani ecc). Preciso che mio marito è fumatore mentre io odio il fumo infatti in casa mia non si fuma. Il problema sono i miei parenti fumatori che invece fumano in casa e spesso e volentieri quando noi arriviamo non arieggiano casa e quindi noi respiriamo comunque il loro fumo vecchio anche se non fumano più se c'è la bimba! Spesso litigo con mio marito che dice che sono esagerata e che allora faccio prima ad andare in giro con una mascherina visto che tutto è inquinato! Sono davvero esagerata?
RISPOSTA DELL'ESPERTO
Risponde: Marina Battaglioli, Pediatra e neonatologa
Il fumo passivo provoca danni, ormai è noto. Non basta arieggiare gli ambienti, alcune particelle rimangono per molto tempo, specie sui tessuti (tappeti, divani, tende, moquette), meno sulle superfici lisce come le piastrelle: in sintesi, meglio non fumare in casa se sono previste visite di bambini. Se proprio non se ne può fare a meno, meglio fumare in cucina o in bagno piuttosto che in sala o in camera da letto. I danni, inoltre, dipendono dal tempo di esposizione e da quante persone hanno fumato. In alcuni locali si staziona più che in altri, quindi il respiro dell'aria con residui di fumo si protrae per molte ore (come la camera da letto). Fa bene ad essere rigorosa con suo marito: non si deve fumare nella casa in cui vive un bambino, sarebbe meglio, poi, non stargli troppo vicino nella mezz'ora che segue alla sigaretta. Per quanto riguarda i vostri parenti, valuti lei se è opportuna una vera e propria battaglia. Se è vero che fumare vicino a un bambino è comportamento soggetto a multe, anche un litigio in famiglia non è cosa da poco. Se le visite ai parenti sono sporadiche e di breve durata oppure sono davvero frequenti e ripetute, e vi lascia la bimba per lunghi periodi perché la accudiscono, sono situazioni completamente diverse, la cui valutazione spetta a voi genitori. La persuasione, con motivazioni circostanziate e un atteggiamento, comunque, di comprensione per le esigenze di tutti, pagano più degli aut aut.
Marina Battaglioli
Pediatra e neonatologa
Dirigente medico di 1° livello c/o Patologia Neonatale – Nido P.O. Buzzi.
Laureata in Medicina e Chirurgia a Milano nel 1990, opera fino al 1994 come studente interna prima e poi come specializzanda presso la Clinica De Marchi e la Clinica Mangiagalli dell’Università degli Studi di Milano dove consegue la specializzazione in Pediatria Generale nel 1994 e in Neonatologia nel 1996.
Tra il 1994 e il 1996 è titolare di una borsa di studio per il Trasporto Neonatale d’Emergenza presso il reparto di Patologia Neonatale della Clinica Mangiagalli, dove opera fino al 1998. Tra il 1998 e il 2000 presta la propria opera al Nido dell’Ospedale S.Giuseppe di Milano prima e poi alla Divisione di Pediatria e Patologia Neonatale dell’Ospedale “Valduce” di Como.
Dal 2000 assume l’incarico a tempo indeterminato presso il reparto di Patologia Neonatale e Nido dell’Ospedale Buzzi, attualmente è Dirigente medico di 1° livello.