DOMANDA
Ho 18 anni e il mio ginecologo mi ha prescritto un HPV test senza prima fare un Pap-test. Vorrei sapere se esiste un motivo, dal momento che parlando con altre donne ho notato che tutte hanno fatto il Pap-test e, solo in caso di anomalie, successivamente l'HPV-test. Questo potrebbe significare che è gia sottinteso che il mio sia un caso anomalo o è una scelta del ginecologo indipendente da altri fattori?
RISPOSTA DELL'ESPERTO
Risponde: Emilio Arisi, Ginecologo
Se si tratti di un caso in cui è stato osservato qualcosa di particolare o meno per giustificare la scelta di fare in prima istanza un HPV-test anziché il Pap-test va ovviamente chiesto al ginecologo in questione. In ogni caso nulla vieta che l’HPV-test venga utilizzato in prima istanza superando il Pap-test, cosa che in realtà viene giò fatta in varie parti del mondo, anche perché un HPV-test negativo garantisce una sicurezza diagnostica di più lungo periodo, individuando la presenza o meno di un qualche virus dell’HPV che è, di fatto, l’origine delle trasformazioni cellulari del collo uterino da normali verso il tumore. Le linee guida internazionali raccomandano comunque un Pap-test ogni 3 anni dai 21 anni in poi ed eventualmente un co-test Pap-test più HPV-test ogni 5 anni, fino almeno ai 65 anni.
Emilio Arisi
Ginecologo
Dal 1993 al 2010 è stato Direttore della U.O. di Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale Regionale “S. Chiara” di Trento dove, dall’inizio del 2002 è stato coordinatore del Dipartimento Materno-Infantile della Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari della Provincia di Trento. Attualmente esercita la sua attività ambulatoriale come libero-professionista a Carpi (Modena) e Trento. Laureatosi in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli studi di Parma, si è specializzato in Ostetricia e Ginecologia nella stessa Università. Tra il 1969 ed il 1993 ha lavorato in vari ospedali (Carpi MO, Correggio RE, Policlinico Universitario di Modena, Suzzara MN, Guastalla RE). Ha effettuato migliaia di interventi chirurgici, in ambito sia ostetrico sia ginecologico. Negli ultimi anni ha posto principalmente la propria attenzione sulla chirurgia oncologica-ginecologica. Ha al suo attivo circa 500 pubblicazioni, dedicate soprattutto ai problemi della contraccezione, dell’aborto volontario e della oncologia ginecologica, ma anche della gravidanza e della menopausa, inclusi articoli su riviste nazionali e internazionali, relazioni a congressi nazionali e internazionali, e alcuni volumi. È stato Direttore Scientifico della edizione italiana della rivista specialistica “Current Obstetrics & Gynecology” dal 1992 al dicembre 2006. Per molti anni è stato Presidente nazionale dell’UICEMP (www.uicemp.org), una associazione di consultori privati (CEMP), che è federata alla IPPF (International Planned Parenthood Federation) (www.ippf.org), la più grande organizzazione non governativa mondiale dedicata ai problemi della salute riproduttiva. Per molti anni è stato nel Consiglio mondiale e in quello europeo della IPPF. È membro del Consiglio nazionale dell’AOGOI (Associazione Ginecologi Ospedalieri Italiani), di cui è segretario regionale per il Trentino-Alto Adige. È stato per il triennio 2005-2007 consigliere nel Direttivo nazionale della SIGO (Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia) ed è stato eletto tesoriere della SIGO per il triennio 2008-2010. È Presidente della SMIC (Società Medica Italiana per la Contraccezione), che è stata fondata nel luglio 2006. È Direttore scientifico della rivista “Contraccezione Sessualità Salute Riproduttiva”, organo ufficiale della SMIC. È membro di varie organizzazioni scientifiche nazionali e internazionali. Per il periodo 2012-2016 è stato eletto nel Board of Directors della ESC (European Society of Contraception). Nel giugno 2012 è socio fondatore dell’ECEC (European Consortium for Emergency Contraception), ed è nominato nel ECEC Board.