Iperprolattinemia iatrogena e contraccetivo

DOMANDA

Ho 24 anni. Assumo al bisogno farmaci per gastrite e dai 20 ai 23 anni ho assunto un contraccettivo a base di etinilestradiolo/drosperinone. In agosto 2012 scopro una galattorrea non spontanea, da stimolo, bilaterale con iperprolattinemia. Nessuna anomalia sulla sella turcica, ovaie normali. L’endocrinologa si orienta su una forma iatrogena. Sospendo i farmaci, compreso il contraccettivo e dopo un mese la prolattina è assolutamente normale. Trattandosi di una forma iatrogena, quali sono i rischi concreti se riprendo ad assumere un contraccettivo, a parte l'inibizione della gravidanzadovuta all'aumento della prolattina? La ginecologa mi ha consigliato di sostiuire la cura orale con l'anello vaginale: quale differenza ci potrebbe essere?

RISPOSTA DELL'ESPERTO

Risponde: Antonello Sannia, Endocrinologo, docente di Fitoterapia

Purtroppo i contraccettivi orali possono aumentare, anche se non drasticamente, la prolattina nel sangue, che poi causa i disturbi che ha sperimentato. La pillola di ultima generazione che assumeva è molto valida, in quanto è dotata anche di un'azione antiandrogenica e quindi è indicata anche per combattere l'acne giovanile. Alla pillola le consiglio di abbinare una cura fitoterapica per inibire la produzione ipofisaria di prolattina. La pianta indicata è l'Agnocasto sotto forma di estratto secco titolato in agnuside minimo 2% in capsule o compresse. Il suo dosaggio medio è di circa 20-30 mg al mattino al risveglio e 20-30 mg nel tardo pomeriggio, sempre quindi a stomaco vuoto. Può continuare la cura cronicamente perché questo estratto è ottimamente tollerato. Dopo 3 mesi di cura ripeta il dosaggio della prolattina.

Antonello Sannia
Endocrinologo, docente di Fitoterapia
Ha conseguito la Laurea in Medicina e Chirurgia nel 1978 e la Specializzazione in Endocrinologia nel 1981 presso l’Università di Genova.
Nella prima metà degli anni 80 ha frequentato a più riprese corsi di perfezionamento in Fitoterapia in Francia.
Attualmente è docente al corso di perfezionamento in fitoterapia presso le Università di Siena e di Pavia, è membro della SIFIT (Società Italiana di Fitoterapia) e svolge la sua attività libero professionale in alcuni Centri Medici Specialistici in Piemonte, dove coordina un gruppo di ricerca clinica nel settore fitoterapico in collaborazione con altri colleghi.
Ha pubblicato svariati articoli scientifici sulla fitoterapia sulla rivista Acta Phytotherapeutica, organo ufficiale della SIFIT (Società Italiana di Fitoterapia) e su altre riviste scientifiche internazionali.
Collabora con alcune testate giornalistiche (Corriere Salute e altri) per la stesura e la validazione di articoli inerenti la fitoterapia. Effettua inoltre consulenza scientifica nel settore industriale farmaceutico rivolto alla fitoterapia.
È Presidente della Società Italiana di Medicina naturale (SIMN), fondazione a carattere scientifico per la formazione fitoterapica dei medici e dei farmacisti, per la ricerca clinica in fitoterapia e per la farmacovigilanza nel settore fitoterapico.
È membro del progetto Phytonet, che è un progetto di ricerca sugli isoflavoni di soia finanziato dalla Comunità Europea.
Ha svolto e svolge numerosi corsi di fitoterapia scientifica per farmacisti, medici pediatri e medici di medicina generale nell’ambito del programma ECM del Ministero della Salute.

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