Diagnosi di erisipela

DOMANDA

Mio padre (72 anni) soffre da circa 7 anni di una infezione latente che il medico di famiglia ha definito erisipela, suggerendo una cura di un'iniezione di penicillina mensile. Ma ancora oggi se ritarda troppi giorni nell'eseguire l'iniezione si ripresentano sintomi quali arrossamento di una gamba (che aveva fratturato 30 anni fa) a partire dalla tibia fino all'inguine e febbre molto alta e nausea. Tutte le analisi di sangue e urine sono sempre state regolari. Le chiedo cortesemente se è effettivamente possibile una forma di erisipela inguaribile.

RISPOSTA DELL'ESPERTO

Risponde: Francesco Garonzi, Dermatologo

Per rispondere alla domanda è necessario analizzare il quadro della situazione circolatoria dell'arto inferiore: venosa, arteriosa e linfatica, che può essere stata compromessa dall'antica frattura. Esami specifici sono necessari per individuare un'eventuale presenza di focolai infettivi cronici o una condizione che predisponga, ad esempio, ad episodi ricorrenti di tromboflebite. Consiglierei, qualora non lo sia già stato fatto, una visita specialistica angiologica e dermatologica.

Francesco Garonzi
Dermatologo
Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1976,presso l’università degli studi di Milano, consegue l'abilitazione all'esercizio della professione medica nel 1977. Consegue la specializzazione in Dermatologia e Venereologia presso l’Università degli Studi di Milano nel 1979.Da allora esercita la professione come specialista dermatologo.

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