DOMANDA
Come comportarsi in caso di assunzione di farmaci in gravidanza?
RISPOSTA DELL'ESPERTO
Risponde: Emilio Arisi, Ginecologo
L’uso dei farmaci in gravidanza o attorno alla gravidanza (subito prima dell'ovulazione, a cavallo del periodo ovulatorio e/o fecondante e durante l’allattamento) pone una serie non secondaria di problemi medici, psicologici ed etici. In linea di principio vanno applicate delle linee guida comportamentali, sia genenerali sia specifiche per ogni farmaco, che possiamo qui riassumere.
Le linee guida "generali" dicono che, se c’è (desiderio di) gravidanza programmata, se il farmaco è sicuramente teratogeno, ma necessario per la salute, occorre somministrare il farmaco ed evitare la gravidanza. Se la gravidanza è iniziata con terapia programmata e si tratta di terapie irrinunciabili, occorre controllare posologia ed effetti del farmaco e verificare se esistano alternative; se invece si tratta di terapie occasionali occorre scegliere farmaci sicuri. Se invece si tratta di assunzione involontaria (o casuale) di farmaci in gravidanza, se il farmaco è sicuro restringere l'uso alle necessità, se il farmaco è possibilmente teratogeno considerare la gravidanza come ad alto rischio e proporre la diagnosi prenatale o comunque rivolgersi a un centro di secondo livello. Invece le linee guida "specifiche" che riguardano ogni singolo farmaco dicono che nel caso che, durante la gravidanza sia necessario somministrare terapie irrinunciabili o terapie occasionali occorre:
1-informarsi adeguatamente sul/sui farmaco/i consultando materiale aggiornato;
2-chiedere una consulenza presso centri specializzati sull'uso dei farmaci in gravidanza;
3-scegliere il/i farmaco/i adatto/i (valutando tutte le possibili alternative);
4-controllare il dosaggio e la posologia;
5-controllare la durata del trattamento al minimo (sopratutto durante il primo trimestre di gravidanza);
6-se deve essere somministrato un "farmaco a rischio" considerare la gravidanza come ad alto rischio ed eseguire eventualmente la diagnosi prenatale.
In generale va considerato che l’assunzione di farmaci teratogeni a cavallo dei giorni della fecondazione può vedere l'applicazione della legge del tutto o del nulla. Ovvero o il farmaco è talmente dannoso che la gravidanza si blocca, oppure le cellule totipotenti di quel periodo ricostituiscono tutto il potenziale di sviluppo dell’organismo senza conseguenze.
Emilio Arisi
Ginecologo
Dal 1993 al 2010 è stato Direttore della U.O. di Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale Regionale “S. Chiara” di Trento dove, dall’inizio del 2002 è stato coordinatore del Dipartimento Materno-Infantile della Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari della Provincia di Trento. Attualmente esercita la sua attività ambulatoriale come libero-professionista a Carpi (Modena) e Trento. Laureatosi in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli studi di Parma, si è specializzato in Ostetricia e Ginecologia nella stessa Università. Tra il 1969 ed il 1993 ha lavorato in vari ospedali (Carpi MO, Correggio RE, Policlinico Universitario di Modena, Suzzara MN, Guastalla RE). Ha effettuato migliaia di interventi chirurgici, in ambito sia ostetrico sia ginecologico. Negli ultimi anni ha posto principalmente la propria attenzione sulla chirurgia oncologica-ginecologica. Ha al suo attivo circa 500 pubblicazioni, dedicate soprattutto ai problemi della contraccezione, dell’aborto volontario e della oncologia ginecologica, ma anche della gravidanza e della menopausa, inclusi articoli su riviste nazionali e internazionali, relazioni a congressi nazionali e internazionali, e alcuni volumi. È stato Direttore Scientifico della edizione italiana della rivista specialistica “Current Obstetrics & Gynecology” dal 1992 al dicembre 2006. Per molti anni è stato Presidente nazionale dell’UICEMP (www.uicemp.org), una associazione di consultori privati (CEMP), che è federata alla IPPF (International Planned Parenthood Federation) (www.ippf.org), la più grande organizzazione non governativa mondiale dedicata ai problemi della salute riproduttiva. Per molti anni è stato nel Consiglio mondiale e in quello europeo della IPPF. È membro del Consiglio nazionale dell’AOGOI (Associazione Ginecologi Ospedalieri Italiani), di cui è segretario regionale per il Trentino-Alto Adige. È stato per il triennio 2005-2007 consigliere nel Direttivo nazionale della SIGO (Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia) ed è stato eletto tesoriere della SIGO per il triennio 2008-2010. È Presidente della SMIC (Società Medica Italiana per la Contraccezione), che è stata fondata nel luglio 2006. È Direttore scientifico della rivista “Contraccezione Sessualità Salute Riproduttiva”, organo ufficiale della SMIC. È membro di varie organizzazioni scientifiche nazionali e internazionali. Per il periodo 2012-2016 è stato eletto nel Board of Directors della ESC (European Society of Contraception). Nel giugno 2012 è socio fondatore dell’ECEC (European Consortium for Emergency Contraception), ed è nominato nel ECEC Board.