Stenosi del giunto pieloureterale

DOMANDA

Al mio secondo figlio, nato a novembre 2011, è stata diagnosticata (già nell'ecografia prenatale della 20° settimana sotto forma di bacinetto renale poi peggiorato) un'idronefrosi di 4° grado in sospetta stenosi del giunto pieluretale senza reflusso. Cosa comporta alla lunga la patologia del mio piccolino? Ritiene che sia più opportuno optare per un intervento chirurgico correttivo a breve o aspettare un aggravarsi della situazione prima di intervenire, anche se comporterebbe una perdita di funzionalità del rene? Secondo la sua esperienza ritiene che nel caso decidessimo di avere un altro figlio potrebbe incorrere nelle stesse problematiche?

RISPOSTA DELL'ESPERTO

Risponde: Marina Battaglioli, Pediatra e neonatologa

La stenosi del giunto pieloureterale è un restringimento che ostacola il deflusso dell'urina dal rene; l'urina perciò ristagna a monte provocando un danno della struttura renale e della sua funzione, la cui entità dipende da quanto è seria la stenosi e per quanto tempo persiste. Questo disturbo ha solo una soluzione chirurgica, non guarisce da solo. I tempi dell'intervento si decidono guardando lo stato generale di salute del bambino e cercando il giusto mezzo tra un peso e un'eta che riducano il rischio anestesiologico (4-5 kg e 3-4 mesi), senza però aspettare troppo perché si rischia di compromettere la funzione renale. La scintigrafia renale sarà sicuramente di aiuto nella scelta che, però, spetta al chirurgo: vi deve consigliare perché i genitori non devono entrare nel merito chirurgico se non ne hanno le competenze. Siete poi liberi di sentire più di un parere e di seguire chi vi da più fiducia.

Marina Battaglioli
Pediatra e neonatologa
Dirigente medico di 1° livello c/o Patologia Neonatale – Nido P.O. Buzzi.
Laureata in Medicina e Chirurgia a Milano nel 1990, opera fino al 1994 come studente interna prima e poi come specializzanda presso la Clinica De Marchi e la Clinica Mangiagalli dell’Università degli Studi di Milano dove consegue la specializzazione in Pediatria Generale nel 1994 e in Neonatologia nel 1996.
Tra il 1994 e il 1996 è titolare di una borsa di studio per il Trasporto Neonatale d’Emergenza presso il reparto di Patologia Neonatale della Clinica Mangiagalli, dove opera fino al 1998. Tra il 1998 e il 2000 presta la propria opera al Nido dell’Ospedale S.Giuseppe di Milano prima e poi alla Divisione di Pediatria e Patologia Neonatale dell’Ospedale “Valduce” di Como.
Dal 2000 assume l’incarico a tempo indeterminato presso il reparto di Patologia Neonatale e Nido dell’Ospedale Buzzi, attualmente è Dirigente medico di 1° livello.

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