DOMANDA
Salve, io ho un problema con il mio bimbo: è già la terza volta che ha un'infezione urinaria e non hanno saputo dirmi perché gli viene. Me lo potrebbe spiegare lei per favore? Ho fatto anche l'ecografia ai reni ed è risultato tutto a posto, perché gli continuano a venire queste infezioni?
RISPOSTA DELL'ESPERTO
Risponde: Marina Battaglioli, Pediatra e neonatologa
Le infezioni delle vie urinarie nei bambini sotto i 10 anni sono molto frequenti, seconde solo alle infezioni delle vie respiratorie. Sono quasi sempre infezioni di origine batterica, raramente sono virali. La causa è principalmente la risalita di un germe di provenienza intestinale, che colonizza prima il tratto urinario inferiore (vescica e uretra) e a volte anche il tratto urinario superiore (reni e ureteri). Malformazioni o anomalie anatomiche possono predisporre a questa evenienza.
Nei più grandicelli, la prevalenza è nettamente superiore nelle femmine, a causa della maggior vicinanza tra retto e uretra; mentre nei più piccini, è maggiore la frequenza tra i maschietti, perché è maggiore l’incidenza di malformazioni del tratto urogenitale.
Si distinguono le infezioni urinarie inferiori e superiori: le prime sono caratterizzate da dolore e bruciore a urinare, spesso senza febbre né altri sintomi associati, mentre le infezioni del tratto superiore sono più gravi, si accompagnano a febbre elevata, talvolta a vomito e difficoltà ad alimentarsi, specie se il bimbo è molto piccolo. Per la diagnosi è fondamentale l’urinocoltura, che aiuta anche a identificare l’antibiotico più idoneo, mentre gli esami del sangue aiutano a distinguere un’infezione “alta” da una “bassa”. Si trattano sempre con antibiotici e in genere la risposta è buona. Dopo ogni episodio di infezione delle vie urinarie, specie se il bambino è piccolo, si consiglia di eseguire un’ecografia dell’apparato urinario. Se l’infezione è stata “alta” e il bambino è piccolo, si consiglia di eseguire anche una cistografia minzionale per escludere la presenza di un reflusso vescico-ureterale. In caso di infezioni “alte” ricorrenti, può essere richiesta anche una scintigrafia renale per valutare se gli episodi infettivi hanno lasciato esiti. Spesso nel bambino queste infezioni hanno la tendenza a recidivare per anomalie anatomiche o per la presenza di un reflusso o anche solo per anomalia della funzione vescicale e sfinterica da immaturità. In tal caso può essere necessaria una profilassi antibiotica anche per lunghi periodi. Si impiegano antibiotici ad ampio spettro, ben assorbiti se somministrati per bocca e con pochi effetti collaterali.
Marina Battaglioli
Pediatra e neonatologa
Dirigente medico di 1° livello c/o Patologia Neonatale – Nido P.O. Buzzi.
Laureata in Medicina e Chirurgia a Milano nel 1990, opera fino al 1994 come studente interna prima e poi come specializzanda presso la Clinica De Marchi e la Clinica Mangiagalli dell’Università degli Studi di Milano dove consegue la specializzazione in Pediatria Generale nel 1994 e in Neonatologia nel 1996.
Tra il 1994 e il 1996 è titolare di una borsa di studio per il Trasporto Neonatale d’Emergenza presso il reparto di Patologia Neonatale della Clinica Mangiagalli, dove opera fino al 1998. Tra il 1998 e il 2000 presta la propria opera al Nido dell’Ospedale S.Giuseppe di Milano prima e poi alla Divisione di Pediatria e Patologia Neonatale dell’Ospedale “Valduce” di Como.
Dal 2000 assume l’incarico a tempo indeterminato presso il reparto di Patologia Neonatale e Nido dell’Ospedale Buzzi, attualmente è Dirigente medico di 1° livello.