Perché è importante ripristinare la barriera cutanea

La barriera cutanea è la prima difesa della pelle nei confronti di una molteplicità di agenti esterni potenzialmente irritanti o sensibilizzanti.

Una pelle sana è integra, elastica, tonica e idratata. Tutte caratteristiche che possono essere mantenute soltanto se gli strati superficiali dell'epidermide riescono ad assolvere pienamente alle loro funzioni "barriera", proteggendo le zone più profonde e delicate del derma dagli agenti potenzialmente irritanti o sensibilizzanti presenti nell'ambiente esterno e controllando la permeabilità e la traspirazione dell'acqua fisiologica ospitata negli spazi intercellulari.

Tutelare ogni giorno la barriera cutanea è cruciale se si vogliono evitare fastidi quali arrossamenti, infiammazioni, irritazioni e prurito, con tutti i disagi e la riduzione della qualità di vita che possono derivarne, soprattutto quando questi disturbi tendono a manifestarsi spesso.

I fattori che destabilizzano la barriera cutanea

Purtroppo, nella vita quotidiana, la barriera cutanea è esposta a continue aggressioni. L'uso di saponi e detergenti troppo aggressivi, per esempio, destabilizza le componenti lipidiche del microfilm superficiale protettivo, riducendone l'azione impermeabilizzante e favorendo la disidratazione cutanea.

L'applicazione di creme e cosmetici di qualità non eccellente o non compatibili con la sensibilità cutanea individuale promuove invece sensibilizzazioni e arrossamenti, così come la depilazione, il contatto diretto con indumenti in fibre sintetiche o irritanti (come la lana grezza o il lino), l'esposizione all'inquinamento atmosferico o al cloro contenuto nell'acqua della piscina.

Inoltre, l'irraggiamento solare (UvA e UvB), insieme all'abbronzatura, causa disidratazione, infiammazione e riduzione delle difese immunitarie locali della cute. La sudorazione eccessiva, oltre a facilitare disidratazione e sensibilizzazione, determina infine una generale destabilizzazione dell'ecosistema cutaneo, alterandone il pH e l'equilibrio del microbiota residente.

Altri fattori destabilizzanti la barriera cutanea vengono dall'interno e sono legati principalmente a:

  • un'alimentazione sbilanciata, non in grado di fornire tutti i micro e macronutrienti necessari per la vitalità e il rinnovamento dei tessuti
  • un'insufficiente assunzione di liquidi, poiché l'idratazione della pelle è correlata a quella dell'organismo nel suo insieme
  • disordini immunitari che facilitano la comparsa di infiammazioni e sensibilizzazioni (dermatite atopica, dermatite allergica da contatto ecc.)
  • situazioni di affaticamento e stress
  • uso di farmaci locali o sistemici che alterano più o meno direttamente la composizione del microbiota cutaneo, l’attività delle ghiandole sebacee o il bilancio idroelettrolitico del derma (antibiotici, antimicotici, terapie ormonali, preparati anti-acne ecc.).

Come proteggere l'integrità dell'epidermide

Oltre a seguire uno stile di vita sano e una dieta bilanciata, ricca di vitamine ed elementi antiossidanti, liquidi e sali minerali, i principali accorgimenti da adottare nel quotidiano per proteggere la barriera cutanea riguardano l'igiene personale, che deve prevedere:

  • lavaggi accurati, ma non troppo frequenti
  • l'impiego di detergenti di buona qualità, privi di saponi, profumi e altri additivi sensibilizzanti
  • risciacqui abbondanti con acqua fresca o tiepida per togliere ogni traccia di detergente
  • una perfetta asciugatura, con spugne morbide e senza sfregare
  • l'applicazione di creme idratanti ed emollienti dopo ogni lavaggio, che favoriscono il ripristino del microfilm idrolipidico superficiale protettivo (sempre in gran parte asportato dalla detersione, ancorché delicata).

Quando, nonostante il rispetto di queste buone abitudini, insorgono irritazioni o sensibilizzazioni lievi-moderate (eczema) localizzate, associate ad arrossamento, fastidio, secchezza cutanea o prurito più o meno intenso, è necessario ricorrere a creme specificamente studiate per ripristinare l'equilibrio dell'epidermide, a partire dalla ricostituzione rapida delle sue componenti idrolipidiche superficiali con "effetto barriera".

Le preparazioni più utili in questo senso contengono:

  • composti grassi simili a quelli naturalmente presenti nella pelle (ceramidi, fosfolipidi, fitosteroli ecc.) organizzati in strati sovrapposti (lipidi lamellari), che vanno a integrarsi perfettamente con la barriera cutanea endogena, rinforzandola
  • sostanze emollienti e umettanti, come l’olio di cocco, il burro di karité, la glicerina e il pantenolo/pro-vitamina B5, dall'azione fortemente idratante, lenitiva e anti-prurito.

L'applicazione regolare di creme di questo tipo nelle aree cutanee interessate da eczemi non troppo accentuati permette di ottenere un rapido sollievo dai sintomi e di proteggere la cute, temporaneamente indebolita, da ulteriori aggressioni esterne, favorendo il ripristino della barriera dermoepidermica.

Contenendo soltanto sostanze altamente dermocompatibili, le creme idratanti/emollienti di qualità farmacologica possono essere applicate anche su zone delicate come l'inguine e il viso e, oltre a essere usate da sole in caso di eczemi lievi, rappresentano un prezioso intervento coadiuvante in presenza di eczemi più intensi.

Rosanna Feroldi
Rosanna Feroldi
Da adolescente le avevano detto di fare il liceo classico e ha scelto lo scientifico. Alla maturità, le hanno detto di iscriversi Lettere e Filosofia e ha puntato su Biologia. Dopo laurea e tirocinio, al dottorato in elettrofisiologia ha preferito un corso di comunicazione e giornalismo scientifico della Facoltà di Farmacia - Università Statale di Milano. Insomma, non è il tipo che si lascia convincere facilmente. Da lì, è iniziato, più per gioco che per scelta, un percorso professionale che continua con soddisfazione da quasi vent'anni, passando da attività di consulente per la comunicazione su salute e stili di vita sani per il Progetto Città sane - Comune di Milano alla proficua collaborazione con la Fondazione San Raffaele di Milano, dove per 13 anni si è occupata di realizzare il magazine dell'Ospedale San Raffaele destinato ai pazienti e materiale divulgativo distribuito nell'ambito di campagne di sensibilizzazione, nonché di supportare l'attività di ufficio stampa. Contemporaneamente, entusiasta, mai stanca ed esagerando anche un po', ha interagito con numerose realtà editoriali come giornalista scientifica e medical writer, realizzando contenuti per riviste dirette al pubblico, ai medici e ai farmacisti. Il sopravvento del web ha cambiato molte cose, ma non l'ha indotta a desistere. Così, eccola ora alle prese prevalentemente con progetti editoriali online e attività di comunicazione/reportistica medico-scientifica nelle aree cliniche più disparate. A volte, si chiede come abbia fatto, altre come continuerà. The show must go on.

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