Che cos’è
L’infiammazione è una reazione naturale dell’organismo. Può essere innescata da una lesione o da un’aggressione esterna (una ferita, un trauma, un’ustione, un’infezione eccetera) a carico di un tessuto o di un organo.
A volte, la risposta infiammatoria è di tipo generalizzato, nel senso che interessa l’intero organismo. È il caso di malattie con una base autoimmunitaria come la psoriasi, le artriti, la sclerosi multipla o il lupus eritematoso sistemico.
Cause
Oltre che da lesioni di diverso tipo e da aggressioni esterne, l’infiammazione può essere indotta anche dalla presenza di sostanze prodotte dall’organismo in tessuti che di norma non dovrebbero contenerle.
Due esempi di questo tipo sono l’accumulo di acido urico nelle articolazioni colpite da gotta o la formazione di placche aterosclerotiche lungo le pareti delle arterie, entrambi accompagnati da infiammazione.
A prescindere dalla causa scatenante, tutti i fenomeni infiammatori sono innescati da un aumento nella produzione di sostanze chiamate prostaglandine determinata dall’attivazione di enzimi noti come ciclossigenasi 1 e 2 (Cox 1 e 2).
I farmaci antinfiammatori agiscono inibendo l’attività di questi enzimi e bloccando così alla base la serie di reazioni che portano all’infiammazione.
Sintomi comuni
L’infiammazione localizzata è tipicamente associata a dolore, calore o bruciore, arrossamento e gonfiore a carico della zona colpita (un muscolo, un’articolazione eccetera).
Fenomeni infiammatori di carattere sistemico possono associarsi a un malessere più sfumato e generico, simile a quello di una leggera influenza, e/o a uno o più sintomi specifici, in relazione alla malattia di base.
Complicazioni
L’infiammazione conseguente a un trauma o all’uso eccessivo di un muscolo o di un’articolazione tende ad attenuarsi con il riposo e l’assunzione di farmaci antinfiammatori, come acido acetilsalicilico o antinfiammatori non steroidei (Fans).
Tuttavia, se è presente anche una ferita, la situazione può complicarsi con un’infezione batterica che va curata con antibiotici.
Le infiammazioni articolari associate a malattie reumatiche croniche, come artriti e artrosi, se non adeguatamente trattate, possono determinare una degenerazione irreversibile dei tessuti articolari e delle superfici ossee.
Le infiammazioni sistemiche persistenti tendono ad aumentare il rischio cardiovascolare, facilitando il verificarsi di eventi acuti gravi come infarto cardiaco e ictus.
Lo stress ossidativo sui tessuti determinato dall’infiammazione può, inoltre, aumentare il rischio di sviluppare tumori.
Le cure
Quando l’infiammazione è localizzata e compare in modo occasionale, per cause note o facilmente identificabili, il ricorso a farmaci come acido acetilsalicilico o antinfiammatori non steroidei (Fans) per automedicazione o prescritti dal medico rappresenta un rimedio adeguato ed efficace per alleviare i sintomi. I principali effetti terapeutici dei FANS sono essenzialmente tre:
Effetto terapeutico | Benefici |
---|---|
Antinfiammatorio | Riduzione di vasodilatazione, arrossamento, bruciore ed edema a livello di tessuti e articolazioni |
Analgesico | Attenuazione del dolore, soprattutto quello di origine infiammatoria (traumi, osteoartrosi, nevralgie, dolori mestruali ecc.) |
Antipiretico | Riduzione della febbre (salvo quella associata a infezioni batteriche, contro le quali è necessario utilizzare anche antibiotici) |
Quando consultare il medico
Se i sintomi di un’infiammazione localizzata non migliorano o, addirittura, peggiorano nell’arco di 4-5 giorni, nonostante il riposo della parte interessata e l’assunzione di comuni farmaci antin-fiammatori è necessario consultare il medico per individuare trattamenti più specifici o procedere agli accertamenti del caso.
Infiammazioni localizzate che tendono a ripresentarsi o a mantenersi per lunghi periodi di tempo e infiammazioni di tipo sistemico di diversa natura vanno sempre sottoposte alla valutazione dal medico.