- Che cos'è il dolore?
- Cause del dolore
- Caratteristiche
- Complicazioni
- Le cure
- Quando consultare il medico
Che cos'è il dolore
Il dolore è un prezioso segnale d’allarme che ci avvisa quando in un punto del nostro organismo c’è qualcosa che non va (una ferita, una contusione, un’ustione, uno strappo, un’infiammazione articolare eccetera).
In pratica ci avverte che dobbiamo porvi rimedio, smettendo di dedicarci a quello che stavamo facendo e concentrandoci sulla parte colpita dal danno.
In questi casi si tratta di dolore “acuto”, ossia di durata limitata nel tempo, che tende a scomparire quando la ferita inizia a guarire o tenendo a riposo il muscolo o l’articolazione compromessi dal trauma o sovraccaricati da uno sforzo.
A volte però il dolore compare senza una causa apparente, cioè non è un campanello d’allarme di qualcosa che si sta compiendo, bensì è il segnale di qualcosa già in atto. In questo caso non sarà una scarica improvvisa, ma un dolore latente più soffocato e persistente, definito dolore cronico.
Classificazione del dolore
In relazione all’intensità, il dolore può essere lieve, moderato o severo. A seconda delle sensazioni che provoca, queste sono le diverse tipologie di dolore:
- dolore urente
- dolore sordo
- dolore trafittivo
- dolore gravitavo.
In funzione dell’andamento, può essere continuo o pulsante (colico).
Cause del dolore
Dolore e recettori nervosi
Alla base del dolore acuto c’è invariabilmente la sollecitazione troppo intensa o protratta di recettori nervosi periferici della sensibilità (gli stessi che di norma ci permettono, per esempio, di sentire che un oggetto è caldo o freddo e che qualcuno ci sta toccando una spalla) oppure, se lo stimolo è particolarmente forte, di specifici recettori del dolore.
Nel caso di un dolore cronico, invece, è difficile individuare la causa scatenante.
Dolore acuto e cronico si distinguono anche per la modalità con cui si manifestano:
Tipo di dolore | Caratteristiche |
---|---|
Dolore acuto | Compare improvvisamente, ha una durata limitata nel tempo e tende a scomparire con il riposo |
Dolore cronico |
Si manifesta come dolore latente, soffocato e persistente |
Dolore infiammatorio
Un altro tipo di dolore, che può manifestarsi da solo o insieme al dolore acuto, è quello infiammatorio.
In questo caso, a causarlo è l’azione delle prostaglandine: le sostanze che avviano e sostengono una reazione infiammatoria spontanea oppure associata a una patologia specifica, come per esempio:
Dolore neuropatico
Un terzo tipo di dolore è quello neuropatico, scatenato da un danno o da un’irritazione persistente di una terminazione nervosa o di un ramo di un nervo, come avviene in caso di:
- neuropatia diabetica
- nevralgia del trigemino
- sensibilità dentale.
Complicazioni
Il dolore, se non è subito trattato, tende a peggiorare aumentando di intensità e persistendo più a lungo perché la stimolazione dei primi recettori interessati dal trauma, dalla nevralgia o dall’infiammazione, genera circuiti di sollecitazione secondaria di recettori del dolore vicini, amplificando il disagio.
Le cure
Per alleviare il dolore è possibile affidarsi a rimedi sia naturali sia farmacologici.
Rimedi naturali al dolore
Esistono diversi piante utili per contrastare il dolore, come per esempio:
Anche il calore può essere d'aiuto. Per esempio, in caso di torcicollo tra i rimedi naturali più usati ci sono i cerotti autoriscaldanti, che aiutano a rilassare la muscolatura contratta. Utile anche la ginnastica posturale: i benefici per schiena, collo e spalle saranno presto evidenti e anche il resto del corpo ritroverà il gusto equilibrio.
Infine, attenzione anche al legame tra dolore e sonno: è stato dimostrato che un sonno disturbato amplifica le sensazioni dolorose.
Farmaci antinfiammatori e antidolorifici
Il dolore acuto di intensità lieve o moderata, generato da una causa nota, può essere efficacemente alleviato con preparati da banco (da assumere per bocca o a livello topico, come nel caso di creme per dolori muscolari) a base di paracetamolo e farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), come acido acetilsalicilico, naprossene o diclofenac. Per sapere quale scegliere tra i diversi antidolorifici e come usarli è bene chiedere al proprio medico o al farmacista di fiducia.
Quando è più marcato e questi rimedi non riescono ad assicurare un sollievo sufficiente, il medico può prescrivere farmaci antidolorifici con effetto analgesico più marcato.
Quando consultare il medico
Il medico va sempre consultato se il dolore insorge senza una ragione apparente, se fin dall’inizio è molto inteso o accompagnato da altri sintomi poco chiari e tende a ripresentarsi spesso o per periodi prolungati.
Quando il dolore è associato a una causa nota, come un trauma o il sovraccarico di un muscolo o di un’articolazione, il medico va interpellato se il sintomo non è adeguatamente attenuato da farmaci analgesici e/o antinfiammatori da banco e se non migliora (o peggiora) nell’arco di 4-5 giorni.
Se a provare dolore sono un bambino, un anziano o una persona che già assume farmaci per il trattamento di patologie specifiche, prima di somministrare analgesici e/o antinfiammatori (anche da banco) è necessario chiedere consiglio al medico.